Un danno erariale molto consistente potrebbe configurarsi in maniera definitiva e a discapito delle casse del Comune di Spoltore. Questo nel caso in cui un contenzioso tra il nostro Ente e alcuni privati ci vedrà perdenti. Si tratta di una questione nata circa quindici anni fa, tra il 2004 e il 2005. A seguito di approvato progetto urbanistico per lo sviluppo del centro di Santa Teresa, si è proceduto alla realizzazione di opere pubbliche su terreni sottoposti a procedure burocratiche coinvolgendo direttamente anche soggetti privati. Quella che attualmente è una strada importante per la suddetta frazione del territorio spoltorese, Via Vera, secondo quando sostenuto dai proprietari della particella di terreno originaria sulla quale è stata costruita, sarebbe viziata da un esproprio illegittimo; si è scritto: “l’occupazione non seguita da provvedimento di esproprio evidenziando che l’opera così illecitamente realizzata avesse di fatto tagliato il terreno, occupandone una striscia e lasciando ai lati due relitti”. Per questo motivo, le parti che ritengono essere state lese da questi lavori di urbanizzazione hanno fatto ricorso contro il Comune di Spoltore per chiedere un risarcimento a presunti danni, nella sede del Tribunale Civile di Pescara. Ad oggi risulta che l’ organo di giustizia preposto ha sentenziato che il nostro Ente – quindi noi contribuenti spoltoresi – deve corrispondere nei confronti dei ricorrenti alla citazione in giudizio un ammontare totale di €145.640,22. Dalla delibera di Consiglio che impegna la predetta somma economica individuandola in appositi capitoli di bilancio si fa riferimento ad un ricorso in appello che il Comune di Spoltore avrebbe fatto per far valere le proprie ragioni ed evitare qualsiasi risarcimento in sentenza definitiva. Purtroppo potremmo raccontare un ennesimo caso che attanaglia la storia amministrativa del nostro paese. Della vicenda sembrerebbe già esserne a conoscenza la Corte dei Conti dell’Aquila.
AttoPubblicato_2018_2_90 (1)SC