Anche Spoltore cambia le regole edilizie per la ‘cessione di cubature’

Il tema caldissimo della politica spoltorese è quello dell’urbanistica. È stata approvata in sede di Consiglio la delibera con la quale il Comune di Spoltore regola un aspetto importante che riguarda la pianificazione e lo sviluppo edilizio del territorio. Infatti, in futuro, la possibilità di cedere cubatura dovrà essere obbligatoriamente vincolata ad una serie di condizioni come, ad esempio, il mantenimento di aree omogenee ed i limiti di appartenenza alla stessa tavola del Piano Regolatore Generale. Per molti che ci leggono questo argomento potrebbe sembrare astruso, ma per i tecnici addetti ai lavori nel mondo dell”edilizia sono concetti di semplice comprensione. Siamo andati a cercare una definizione ed abbiamo trovato soddisfazione in una sintesi fatta da un noto quotidiano di informazione giuridica qual è Altalex: la cessione di cubatura è “quel negozio in virtù del quale un soggetto proprietario di un fondo determinato viene a cedere, totalmente o parzialmente, ad altro soggetto, di solito proprietario di un fondo finitimo, la facoltà di edificare legata al proprio fondo, affinché tale ultimo proprietario possa servirsi della volumetria ulteriore acquisita per ottenere dal Comune il permesso di costruire per una volumetria complessiva maggiorata rispetto a quella prevista per il fondo di sua proprietà”. Secondo il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, l’adozione di queste nuove regole introdotte dalla suddetta delibera serviranno ad evitare che le cessioni di cubatura possano stravolgere le previsioni urbanistiche territoriali, “vogliamo mettere un argine all’edilizia selvaggia” spiega lo stesso primo cittadino dicendo che “nel contempo – si vuole (Ndr) – aumentare la forza dello strumento urbanistico che stiamo per rinnovare completamente”. Magari sarebbe interessante ai fini statistici sapere, nel prossimo futuro, quante ‘compravendite’ di volumi edilizi avvengono nella nostra Spoltore ed in quale zona. Ma soprattutto capire se questo ‘sistema’ risulti utile alla promozione ed alla riqualificazione di determinate aree del nostro territori e se queste attualmente vivono in uno stato di degrado, vedesi ad esempio zone soggette a piani di recupero come quella sul lungo fiume Pescara in località Villa Raspa o Santa Teresa.

SC

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