Avvistata una Poiana di Harris nelle campagne di Villa Raspa

Marco Sborgia, attento osservatore degli animali e fotografo naturalista, ha immortalato con la sua macchinetta ieri uno strano uccello rapace che volteggiava sopra la sua casa e le cui caratteristiche non erano comuni a nessuna delle nostre specie: si trattava infatti inconfondibilmente di una Poiana di Harris.

La Poiana di Harris appartiene ad un genere comune in tutto il continente americano ma *estraneo alla fauna europea* che anche in Abruzzo viene comunemente detenuta dai falconieri per fini ludici ( spettacoli e manifestazioni) e di caccia essendo molto facile da allevare ed addestrare.

Anche in questa occasione si tratta quindi di un animale in cerca di libertà scappato da qualche falconiere, questi casi, soprattutto se relativi a esemplari di specie diffuse in Italia, possono rappresentare un pericolo per alcuni animali selvatici sia per la innata “vocazione” predatoria dei rapaci che per i rischi sanitari o di inquinamento genetico delle popolazioni autoctone, come evidenzia lo stesso ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Negli ultimi anni si è assistito ad un notevole incremento di falconieri anche nella nostra Regione ma è bene ricordare che la vera falconeria, quella che l’ Imperatore Federico II di Svevia definiva *De Arte Venandi cum Avibus*, non utilizzava rapaci alloctoni o da utilizzare come *pet* e tanto meno animali con abitudini notturne o crepuscolari  come Barbagianni, Gufi e Civette da “mostrare”  in pieno giorno con evidenti sofferenze e stress per gli stessi.

La Stazione Ornitologica Abruzzese stigmatizza ancora una volta che allevare uccelli selvatici, seppure con tutti i permessi del caso, abituati a vivere in territori vastissimi per semplici fini ricreativi contraddice il dichiarato approccio zoofilo di chi li detiene. Non è un caso d’ altronde se in Italia sono stati vietati gli spettacoli circensi con leoni, tigri ed altri animali mentre vengono permesse le attività con animali domestici come cavalli e cani.

In occasioni simili si ricorda che è sempre opportuno contattare subito i comandi più vicini dei Carabinieri  Forestale,  o telefonando al n. 1515, al fine di recuperare gli animali e di verificarne la regolarità della detenzione.

REPLICA DEL FALCONIERE GRANATI ALLA SOCIETA’ ORNITOLOGICA ABRUZZESE

Il falconiere Abruzzese Granati, vicepresidente dell’associazione ambientalista l’Altra Italia Ambiente risponde al comunicato stampa della Soa dove si delinea ancora una volta la loro forte avversione verso un’arte millenaria, creando in ogni occasione possibile degli articoli che vanno a distorcere la realtà in maniera diffamatoria, infangando le arti e le tradizioni di un intero paese e quindi la nostra stessa identità.
Prima di tutto facciamo un pò di chiarezza: la poiana di harris non è un rapace comune in tutto il continente Americano come viene indicato dai membri della Soa che, a quanto pare risultano ignoranti sull’argomento seppur si definiscono scienziati ornitologici di fama mondiale. Inoltre bisognerebbe capire cosa intendono per “la vera falconeria”; se i membri fanno riferimento alla falconeria medievale federiciana , anche qui scrivono in maniera del tutto non veritiera visto che anche nel medioevo venivano impiegati animali alloctoni. La falconeria come tutte le arti si è sviluppata con il tempo anche in altre parti del mondo, in altri continenti fino ad arrivare ai giorni nostri. La poiana di harris in particolare, è un rapace che ha incominciato a svilupparsi in Europa (in Italia negli anni 70)in epoca moderna grazie alla scoperta delle Americhe ma che comunque ha trovato e trova grande utilizzo in tutto il mondo per la sua estrema intelligenza. Altro punto su cui fare chiarezza e quello dei rapaci notturni; nascendo in allevamento si adattano al ciclo circadiano di colui che si prende cura dell’animale non ricevendo alcuno stress. Questo fattore è comprovato dal fatto che in allevamento i gufi possono arrivare a vivere fino a 30 anni. Capite quindi che è alquanto improbabile che un animale che subisce stress possa vivere così a lungo in situazioni non consone alla sua salute. Il mio appello più grande ora va alle redazioni. Lo smarrimento di una poiana di harris per cattiva gestione(i falconieri sanno precisamente le posizioni dei rapaci che involano grazie a gps, radio e campanelli)  non può essere motivo di pubblicazione di un articolo creato ad ho da un’associazione di parte per screditare ancora una volta un’arte millenaria, riconosciuta da Unesco come patrimonio inestimabile sia sottoforma di arte venatoria che sottoforma di divulgazione ed educazione tramite dimostrazioni.  Viene inoltre il dubbio se la foto sia reale o una fake, visto che la poiana di harris non ha braccialetti o anelli identificativi che ne deducono la nascita in allevamento tant’è che ad oggi agli stessi enti preposti non è arrivata nessuna denuncia di smarrimento(la denuncia di smarrimento è obbligatoria nel caso di allontanamento da parte di un rapace nato in allevamento).L’articolo si conclude con un riferimento imbarazzante e antispecista, indicando il vantaggio che i selvatici hanno da questa situazione di tragedia creata dal corona Virus, visti i sempre più frequenti avvistamenti in territorio urbano. Non c’è specie vivente al mondo che va contro la sua stessa specie tranne l’uomo.

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