C’è una nuova proroga dell’ordinanza sindacale di evacuazione degli alloggi “bifamiliari”di Via della Libertà, nella frazione di Caprara di Spoltore, danneggiati sembra da un micidiale connubio di maltempo e smottamento del terreno collinare. Si tratta, chiaramente, di un provvedimento a tutela della sicurezza e dell’incolumità delle persone ivi residenti che, oramai da fine febbraio 2017, sono ‘fuori casa’ ospiti di parenti o amici o in residenze scelte come autonoma sistemazione. Ma, comunque, a carico del contribuente (della Nazione). Questi sei nuclei famigliari di cosiddetti ‘sfollati capraroli’, composti da diciannove persone, nostri concittadini, hanno dovuto abbandonare la propria abitazione, come accaduto a L’Aquila o in altri territori colpiti dalla natura, da oltre ventisette mesi. E non è neppure detto che potranno fare rientro, tra le mure amiche, nel prossimo futuro. Sembra infatti, ma non ne abbiamo la certezza, che i danni all’edificio siano così importanti da non rendere giustificabile e/o possibile una sistemazione e messa in sicurezza dei medesimi. Stesso identico discorso per la messa in sicurezza della collina che sovrasta Contrada San Cosmo, a due passi dal centro abitato, per i quali sarebbero stati stimati costi milionari e, comunque, non accessibili al Comune. Un geologo professionista è stato incaricato dall’Ente per produrre la documentazione necessaria finalizzata all’ottenimento dei quasi tre milioni necessari per consolidare il movimento franoso e mitigare il rischio idrogeologico. Non sappiamo, detto sinceramente, a che punto è la questione. Mentre è certo che le sei famiglie caprarole resteranno ancora a lungo lontane da casa.
Sn.it
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