“Caso Di Gregorio”, la famiglia rifiuta 430mila euro dal Comune di Spoltore

Ci sono sviluppi, purtroppo non buoni, almeno per la collettività spoltorese, per quanto riguarda il “caso” che sta tenendo sulle spine tutta la nostra città. La famiglia Di Gregorio-Fattibene, tramite pec inviata dall’avvocato Germano Belli, ha infatti respinto al mittente la proposta di risarcimento elaborata dal Comune di Spoltore,  quantificata in 439.640,84 euro. Lo scorso venerdì è arrivato il diniego ufficiale dei titolari del terreno sul lungofiume a Villa Raspa che, nel lontano 2008, avevano chiesto all’Ente il via libera per realizzare un complesso edilizio. Gli attori (Vittoriano Di GregorioDonatella Di GregorioLiliana Fattibene e Maria Pia Di Gregorio) hanno ritenuta insufficiente la somma stimata dall’ingegner Alfredo Palmitesta, professionista incaricato dal nostro Comune, e cioè: 268.521,73 euro come risarcimento per il lucro cessante sofferto dalla controparte; 171.119,11 euro come risarcimento dei danni emergenti. A questo punto sembra inevitabile l’evocazione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, il quale dovrà stabilire se i calcoli elaborati siano congrui e mettere la parola fine a questa ‘tragica’ vicenda spoltorese. Ricordiamo che i giudici del Tar hanno già riconosciuto la responsabilità dell’Amministrazione dell’epoca perchè “pur avendo iniziato la procedura (Ndr, quella del Piano di Recupero del terreno di viale Europa) non l’ha conclusa, disponendo un rinvio senza indicare una data”. Da questo comportamento è scaturito il danno economico che il Consiglio di Stato, Giudice dell’ottemperanza, ha successivamente imposto al Comune il termine di novanta giorni, scaduti lo scorso martedì 5 settembre, per raggiungere con gli attori (Di Gregorio-Fattibene) una soluzione concordata del conflitto, indicando comunque i criteri da seguire per determinare l’entità del danno lamentato dai privati. La Giunta di Spoltore si è quindi allineata al parere espresso dall’Avv. Gaetano Mimola: di recepire in toto la perizia. Ma questi molti denari, da quello che abbiamo avuto modo di appurare, sono cifre troppo differenti rispetto a quelle, a sei zeri, indicate nei vari gradi del giudizio dalla controparte. Il “nostro fiato” quindi resta ancora sospeso, che succederà? O meglio, quanto ci costerà questo salasso?

La fabbrica di viale Europa a Villa Raspa

SN.it

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