Comune Spoltore vs. Di Gregorio. Oggi ‘confronto’ davanti ai giudici romani

Oggi non conosceremo l’esito conclusivo di quella bruttissima storia, iniziata dieci anni fa e che potrebbe costare al cittadino spoltorese oltre 2,3 milioni più gli interessi e le spese legali. I giudici della Consiglio di Stato probabilmente si riserveranno alcune settimane per decidere se accogliere o respingere il “reclamo” del Comune di Spoltore in merito alla sentenza che lo ha condannato a risarcire i titolari del Piano di Recupero sul lungofiume a Villa Raspa, la famiglia Di Gregorio-Fattibene. Ma già ad inizio 2020 conosceremo la conclusione di una vicenda giudiziaria, quella di cui sopra, che ha visto per protagonista in negativo la nostra burocrazia colpevole di un inspiegabile ritardo amministrativo e per avere fatto saltare un affare immobiliare non indifferente, da cui deriva il danno. Stamattina o al massimo nel primo pomeriggio davanti ai giudici di Roma le parti in causa: da un lato Spoltore rappresentata dallo studio legale Mimola, dall’altro i ricorrenti difesi dall’avvocato Germano Belli. L’udienza si svolgerà nel rito della costituzione delle parti convenute che nei mesi precedenti hanno già depositato le rispettive documentazioni e richieste con particolare riferimento a quelle particelle di terreno, sulle quali esisterebbero dei diritti di enfiteusi e divenute il focus della strategia difensiva di entrambi. Comunque vada – speriamo bene! – l’auspicio é che venga fatta presto luce su questa storia assurda. Che il responsabile, anzi i responsabili perché non è possibile che questi danni siano stati provocati da una singola persona, vengano individuati in modo chiaro e inequivocabile e condannati a risarcire moralmente ed economicamente il popolo spoltorese.

Sn.it

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