Dal 2017 otto nuclei familiari sono ‘fuori casa’. Quanto durerà l’emergenza?

Vi ricordate lo sgombero per motivi di sicurezza presso il complesso di villette bifamiliari in Viale della Libertà nella frazione di Caprara? Era il 23 febbraio 2017 e in quel periodo la nostra Spoltore, e tutto l’Abruzzo, erano stati letteralmente travolti da una terribile ondata di maltempo (abbondantissime nevicate e piogge torrenziali) compresi fenomeni sismici plurimi. Accadde poi, per chi non ne avesse la memoria, che prima in quella struttura abitativa, in seguito in altre del territorio spoltorese, cominciarono a manifestarsi delle crepe pericolose tanto da renderne necessaria l’immediata evacuazione. Circostanza che avvenne, appunto, attraverso una apposita ordinanza del sindaco di Spoltore supportata da una relazione dettagliata del Comando dei Vigili del Fuoco. Sei famiglie caprarole finirono ‘fuori casa’ per ragioni, che si possono leggere oggi nell’avviso pubblicato sull’Albo Pretorio dell’Ente comunale, perchè « ….. il sistema di fessure rilevato all’interno delle abitazioni …..può trovare origine nella sequenza sismica di questo periodo…… ». Un problema che riguarderà, come abbiamo appreso successivamente, anche un nucleo abitativo in Via San Cosmo (dal 6 aprile 2017), sempre a Caprara, e un altro in Via dell’Ospedale (dal 12 settembre 2018), nel centro storico di Spoltore. Dunque: un totale di otto famiglie spoltoresi sgomberate hanno dovuto trovare una nuova sistemazione abitativa per le ragioni sopra descritte e con tutte le difficoltà del caso. E, per avere una idea della gravità della situazione, ricordiamo che la Regione Abruzzo, attraverso una richiesta di stato emergenziale approvata e finanziata dallo Governo Gentiloni, provvede al risoluzione del problema attraverso il pagamento del cosiddetto “Contributo Autonoma Sistemazione”, come accaduto con gli sfollati del terremoto di L’Aquila. Il periodo che va, da agosto ad ottobre 2018, è costato al contribuente italiano l’importo di € 19.200,00. Moltiplicando questa somma, per i mesi che sono trascorsi e per il tempo che servirà per uscire da questa fase emergenziale, che durerà almeno per tutto il 2019, ecco che otteniamo una bella somma. Non tale da giustificare l’acquisto ex novo delle abitazioni danneggiate ma più o meno ci si avvicina ed è per questo che le domande sugli interventi in itinere sono giustificata. Quali sono? Che si è messo in campo per aiutare queste persone a tornare alla normalità delle loro abitazioni? Questa gente tornerà dentro le proprie mura?

Sn.it

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