Delitto Neri, sequestrato e perquisito immobile dei Lamaletto

Non ci sono ancora indagati per l’omicidio di Alessandro Neri ma si continuano a seguire tutte le ipotesi investigative. Nei giorni scorsi i Carabinieri hanno posto sotto sequestro e perquisito un’appartamento affittato alla famiglia Lamaletto, utilizzato anche da Gaetano, cugino della vittima, che porta lo stesso nome del nonno e che gestisce l’azienda vitivinicola di famiglia “Il Feuduccio” a Orsogna. Parliamo della stessa attività finita al centro delle indagini, per le dichiarazioni rese dalla madre del ventottenne villaraspese ritrovato cadavere con un colpo al torace ed uno alla testa. Agli investigatori Laura Lamaletto ha raccontato di esserne stata estromessa circa tre anni fa. Argomento, peraltro, ribadito anche in occasione di una intervista al TG3 Abruzzo nella quale aveva spiegato che i rapporti con il fratello Camillo (padre di Gaetano Junior) ed il padre non erano più idilliaci. Sulle porte di ingresso dell’abitazione posta sotto sequestro adesso ci sono i sigilli dei Ris di Roma, con copia del provvedimento della magistratura pescarese. L’immobile, usato saltuariamente, si trova in una palazzina non molto distante da via Mazzini, luogo del ritrovamento della Fiat 500 del giovane di Villa Raspa. I Carabinieri si sono fatti consegnare dall’amministratore dell’immobile anche le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti all’interno e all’esterno dell’edificio. Lunedì scorso il Reparto Speciale dei Carabinieri ha analizzato le vetture sottoposte a sequestro a casa del nonno di Alessandro, Gaetano Lamaletto, in uso anche al nipote attualmente all’estero. Secondo l’autopsia del medico legale Alessandro Neri sarebbe morto tra le ore 18 e le 19 di lunedì 5 marzo, quindi subito dopo aver lasciato la madre a casa. Nei giorni scorsi era circolata anche una voce, riportata da alcuni organi di stampa, non confermata ma nemmeno smentita, di una presunta lite tra i due cugini, circa un mese fa. Per questo motivo gli investigatori vogliono ascoltare Gaetano non appena rientrerà in Italia con l’obiettivo di escludere definitivamente anche la pista del delitto scatenato da questioni familiari. Ma le indagini, come abbiamo detto più volte, proseguono nel più stretto riserbo. Gli investigatori stanno passando al setaccio la vita privata del giovane che non c’è più, le sue amicizie, le conoscenze, le frequentazioni senza tralasciare l’ambito familiare di cui abbiamo detto. Si lavora sul suo personal computer e nei tabulati del cellulare, a caccia di indizi utili alle indagini. Quale movente ha armato la mano dell’assassino? Cosa è accaduto nelle ultime ore di vita Alessandro? Chi ha incontrato dopo aver lasciato l’abitazione di via Londra a Villa Raspa? Chi ha premuto, per ben due volte, il grilletto che lo ha colpito a morte? Se è vero che negli ultimi giorni si indaga sulle frequentazioni del ragazzo, gli inquirenti vogliono scavare a fondo prima di escludere definitivamente anche le altre piste.

 

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