Il boss “spoltorese” Felice Maniero intervistato da Saviano

Il giornalista e scrittore Roberto Saviano ha incontrato e intervistato, in una località segreta, Felice Maniero che prima di diventare collaboratore di giustizia era stato il leader della Mala del Brenta. ‘Faccia d’Angelo’ o ‘Felicetto’ oppure anche ‘Toso’ è stato condannato per omicidi, rapine, traffico d’armi e droga e per avere fondato la prima organizzazione criminale di stampo mafiose in Veneto. Clamorose alcune azioni malandrine compiute dalla banda di cui era il capo indiscusso e che era arrivata a contare centinaia di affiliati: quella da 170 chili in lingotti d’oro depredati dalla dogana dell’aeroporto di Venezia, gli assalti miliardari alle cassette di sicurezza dell’Hotel Des Bains o al Banco dei Pegni sempre a Venezia, il furto della corona della Madonna di Nicopeia, la reliquia del mento della statua di Sant’Antonio da Padova; ma anche il controllo totale del traffico di armi provenienti dai depositi militari della ex Jugoslavia, il gioco d’azzardo nel ricco e dei casino’, oltre a tonnellate e tonnellate di cocaina spacciate in uno dei territori considerati piu’ ricchi d’Europa. Maniero, dopo alcune evasioni dal carcere clamorose, la prima nel 1987 dal carcere di Fossombrone e nel 1994 da quello di Padova, ha deciso di diventare collaboratore di giustizia facendo arrestare circa trecentocinquanta persone e mettendo fine ad una carriera criminale brillantissima. Per la prima volta un tribunale del Nord Italia applico’, al processo che ne segui’ , l’articolo 416-bis, quello relativo alle organizzazione di stampo mafioso. Ha trascorso un lungo periodo sotto falso nome alias Luca Mori in Abruzzo, presso un’abitazione molto bella alla periferia di Spoltore, località scelta per ospitare anche altri personaggi di spicco della malavita nazionale. La notizia del misterioso suicidio (?) della figlia Eva, 30enne fidanzata con il figlio di un noto imprenditore pescarese conosciuta col nome di Elena Marini, ha rivelato al mondo un segreto: quello del suo esilio dorato nella nostra città. Tuttavia sono in molti a ricordare, anche in una sorta di vanto, questo strano personaggio che si aggirava per il centro storico in cerca di compagnia: lo si vedeva spesso giocare a carte con gli anziani. Altri, invece, raccontano di quelle misteriosi automobili, onnipresenti h24, parcheggiate davanti al cancello della bella villa che il programma di protezione dei testimoni gli aveva assegnato in cambio delle ‘confidenze’ che gli avrebbero procurato l’odio eterno e giurato la vendetta da parte dei suoi ex compari. Nella puntata andata in onda il 14 novembre del programma Kings of Crime, il noto scrittore campano Saviano, autore del bestseller Gomorra, mette in luce il fascino perverso di questo bandito elegante, di bell’aspetto, dai modi gentili, abituato ai lussi di Cortina, Venezia, Saint Tropez e Capri – venne arrestato sull’isola il giorno di ferragosto nel 1993 a bordo di uno yatch di 20 metri battezzato col nome della madre Lucy a cui era legatissimo – ma spietato e crudele contro i traditori. La storia di Maniero è anche quella di uno scoop mai dato per tutelare la vita e l’incolumità delle persone incaricate della vigilanza di quello che oggi è un 64enne imprenditore con esperienze nella vendita di acque depurate. Ma di questo ne parleremo in un’altra occasione.

M.M.

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