Il Governo conferma il divieto di spostamento. Vietate le visite ad amici

Chi si aspettava un cambio di passo sulle restrizioni con il nuovo Governo dovrà attendere ancora. Il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi ha infatti prorogato il divieto di spostamento tra le regioni fino al 27 marzo. Sono consentiti però gli spostamenti per ‘comprovate esigenze’, come motivi di lavoro, salute e urgenza. Per andare in un’altre regione bisogna avere il modulo di autocertificazione e la documentazione necessaria che dimostri che lo spostamento rientra nelle eccezioni consentite. Inoltre viene chiarito che “la veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato”. Non ci sono limitazioni rispetto ai mezzi utilizzati: ci si può spostare in treno, in macchina o in aereo.

Motivi di lavoro: il governo ha chiarito che “la giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata”.
Motivi di salute: per dimostrare l’esigenza legata alla salute è necessario allegare al modulo di autocertificazione la documentazione che prova la necessità di uscire fuori dalla propria regione come ad esempio un documento di prenotazione.
Motivi di urgenza c’è l’assistenza a persone non autosufficienti. Ma “la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste”.
Genitori separati: Consentiti gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni “presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé”. Gli spostamenti “devono avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario, secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio” oppure, se si tratta di una separazione di fatto “secondo quanto concordato tra i genitori”.

Nelle zone rosse non è consentito andare a trovare amici o parenti in un’abitazione diversa dalla propria. È questa la norma introdotta nel decreto sugli spostamenti approvato ieri dal consiglio dei ministri. La possibilità di visita è invece rimasta per chi vive nelle regioni che si trovano in fascia gialla e arancione, sempre rispettando però alcune regole.

Fascia gialla. In questo caso è consentita la visita a parenti e amici “una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni”. Si può andare dalle 5 alle 22 e sempre rimanendo all’interno della propria regione.
Fascia arancione. In questo caso è consentita la visita a parenti e amici “una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni”. Si può andare dalle 5 alle 22 e sempre rimanendo all’interno del proprio comune.
Piccoli comuni. Per chi vive nelle regioni in fascia arancione in un comune con meno di 5.000 abitanti le visite a parenti e amici sono consentite dalle 5 alle 22 “anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini”.
I nuclei familiari possono viaggiare in auto insieme senza limitazioni. I non conviventi possono invece stare in auto massimo in tre (ad esempio due adulti e un minore di 14 anni) ma non occupando il sedile accanto al guidatore. I passeggeri devono stare sul sedile posteriore, distanziati e con la mascherina indossata.
Nel caso di visita a persone anziane, o comunque fragili, gli scienziati suggeriscono di “indossare la mascherina all’interno dell’abitazione, mantenere il distanziamento soprattutto rispetto ai minori, areare la stanza per evitare la circolazione del virus”. Precauzioni e cautela vengono raccomandati anche quando si pranza o si cena utilizzando le stesse regole adottate quando si va al ristorante, massimo 4 o 6 persone al tavolo.

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