La Giornata Europea dei Risvegli con l’associazione dedicata a Manuela

La Giornata Europea dei Risvegli con l’associazione dedicata a Manuela Verna, l’infermiera spoltorese scomparsa in seguito ad un tragico incidente stradale. “Il coma è un lungo sonno, dal quale ci si può svegliare oppure no”. Ha le idee chiare la piccola Valeria mentre racconta allo psicologo Nicola Croce quello che sa del coma. Assieme a tanti compagni è venuta a scuola anche il sabato, a Villa Raspa di Spoltore, per giocare insieme agli altri dedicando un momento di riflessione a un problema molto più grande di lei: il dramma dei familiari che, in assenza di un centro risvegli regionale, sono costretti a viaggi lunghi e costosi mentre una sorella, o una figlia, sono ricoverate in strutture che sono lontane, a volte anche all’estero. Lo sa bene Anna Verna. Assieme al marito Ezio è il motore dell’associazione “Il risveglio di Manuela” dedicata alla figlia che, dopo un incidente stradale, ha dormito a lungo senza riuscire a svegliarsi. “Manuela ci ha lasciato” ha detto Anna “proprio mentre iniziavamo ad aspettarci un miracolo”. In quei mesi, però, l’ha colpita anche la sofferenza di altre famiglie che vivevano il suo stesso dolore: “noi abbiamo vissuto questa situazione in una condizione di benessere materiale” ha aggiunto “ma abbiamo visto persone dormire in automobile, mentre un loro caro era ricoverato in una struttura specialistica”. Per Manuela, ad esempio, la famiglia Verna si è spostata anche in Austria. “A quel punto è stato normale il desiderio di evitare ad altri di vivere questa esperienza”.

Il sindaco Luciano Di Lorito ha ricordato la forza della famiglia Verna e di Anna: “la perdita di una figlia” ha detto rivolgendosi ai bambini “è la cosa peggiore che possa capitare a una mamma. Ma lei è riuscita a tirare fuori da questo evento terribile qualcosa di positivo, il risveglio di Manuela. E’ un fatto importante sul quale vi voglio far riflettere”. Presenti anche il comandante dei vigili Panfilo D’Orazio, il vice sindaco Chiara Trulli, l’assessore Stefano Sebastiani. “Una patologia distrugge anche i rapporti sociali di una persona e di una famiglia” ha spiegato Sebastiani “per questo è importante quello che la famiglia Verna sta facendo”. I bambini, guidati dalla lettura di Piera Sammassimo, hanno “vestito” le emozioni che si provano quando un incidente rischia di portarci via una persona a cui vogliamo bene: ognuno di loro, infatti, aveva dei volti in cartoncino con diverse espressioni, tra le quali “la speranza, che non bisogna mai abbandonare”. Infine, i bambini hanno lanciato in aria dei palloncini con legato un messaggio da destinare al cielo, a chi non c’è più o non può sentirli: perché “Manuela è ancora con noi” ha sottolineato l’assessore e maestra Roberta Rullo “e non perché c’è qui la sua fotografia”.

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La politica si sta muovendo da tempo per dare all’Abruzzo un Centro risvegli, attrezzato per accogliere persone in stato di coma o affette da gravi patologie neuro-degenerative. Il modello di assistenza di una “Casa dei Risvegli” mette al centro la famiglia, che viene integrata nel percorso riabilitativo del paziente basata sul lavoro di fisioterapisti, psicologi, fisiatri, educatori, infermieri, assistenti sociali, terapisti occupazionali e logopedisti. La sede è stata individuata nell’ospedale di Popoli, ma il progetto al momento è fermo. All’aggiudicazione provvisoria dell’appalto (nel 2014) non ha fatto seguito quella definitiva, bloccata dopo il decreto del Ministero della Salute, dell’Aprile 2015, che ha indicato i nuovi standard qualitativi relativi all’assistenza ospedaliera.

In occasione della giornata dei risvegli hanno mandato un messaggio all’associazione Il risveglio di Manuela l’onorevole Vittoria D’Incecco (“vi sono vicina con la mente la mente e con il cuore, in questo progetto d’amore che portate avanti con tanta cura”) e il sottosegretario Federica Chiavaroli: “ringrazio per il lavoro che quotidianamente fate per sensibilizzare l’opinione pubblica. Il governo sta facendo molto sulle politiche per la disabilità, abbiamo l’opportunità di dare voce a chi non ha voce. ll  risveglio poi non è la fine di un percorso difficile: la riabilitazione e il reinserimento nella società è un obiettivo per il quale bisogna lavorare insieme”. Anche l’onorevole Antonio Castricone nei giorni scorsi aveva auspicato una rapida soluzione per realizzare il Centro risvegli di Popoli: al “Reparto gravi cerebropatie acquisite” erano destinati 30 posti letto.

 

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