La Lega sul ‘PRU-Di Gregorio’: “Fare luce sui responsabili e responsabilità”

“Inadempimenti, ritardi, trascuratezze: i nodi del “pasticciaccio” del piano di recupero urbanistico Di Gregorio a Spoltore sono, alla fine, venuti al pettine”. Comincia così la nota stampa della Lega Spoltore che avverte che peseranno “cari e amari” con 2 milioni e 300mila euro, sulle casse dell’amministrazione comunale. Prendendo come filo conduttore la relazione della Commissione d’indagine, esaminata anche in sede di assise civica, la consigliera leghista Antonella Paris, prova a ricostruire passo dopo passo una vicenda, come per altro abbiamo fatto noi di SpoltoreNotizie.it negli anni, unico media abruzzese a parlare di questa vicenda clamorosa. Il lavoro ha preso in esame fatti e circostanze verificatesi nell’ultimo decennio, periodo di riferimento di questo gravissimo danno erariale a carico della comunità spoltorese, con particolare riferimento ai provvedimenti che l’attuale amministrazione comunale intenderà prendere nei confronti di chi potrebbe avere responsabilità nell’onerosa sentenza di condanna subita.

“Il riferimento – specifica la nota dell’esponente del partito di Matteo Salvini – è, innanzitutto,  all’operato del commissario ad acta, che non avrebbe osservato né i termini temporali previsti per l’espletamento del suo mandato, né avrebbe dato sufficientemente peso alle indicazioni provenienti dai tecnici comunali, che esaminando le carte avevano verificato difformità rispetto alle previsioni di legge”.

Nel documento inviato al sindaco, ai componenti di Giunta, al segretario generale, al responsabile del settore lavori pubblici e a quello dei servizi finanziari, che pubblichiamo in forma integrale in calce all’articolo, la consigliera Paris chiede di valutare l’opportunità di “agire legalmente nei confronti del Commissario ad acta ing. Cerasoli per richiedere i danni subiti e subendi” e ancora “l’acquisizione e produzione documentata della sostituzione della relazione riguardo al costo di costruzione che il progettista sosteneva aver sostituito per intero con la precedente relazione. In pratica si chiede in quale data e con quale numero di protocollo il Comune di Spoltore ha acquisito tale documentazione, va da sé che, in mancanza della prova, sorgerebbero seri dubbi”. Paris vuole inoltre sapere “se ricorrono le condizioni per avviare azioni legali nei confronti della proprietà dei terreni oggetto del Pru e, se del caso, anche verso il progettista arch. Cipolletta che, nonostante fosse a conoscenza delle gravi difformità progettuali, non ha provveduto alle necessarie modifiche”. A tecnici e amministratori Paris chiede risposta scritta, che espliciti anche le motivazioni di eventuali decisioni sulla vicenda. Riservandosi ovviamente, per trasparenza nei confronti dei cittadini, di rendere pubblica la risposta.

Resta inteso, naturalmente, che su questa vicenda il cui epilogo è previsto a febbraio 2019 è inevitabile l’intervento della Corte dei Conti poichè sono già stati liquidata a titolo di risarcimento alla famiglia Di Gregorio-Fattibene 459.233,08 euro, somma sulla quale l’organo giurisdizionale della Pubblica Amministrazione cercherà di fare luce nei termini delle responsabilità.

L’ISTANZA DELLA CONSIGLIERA PARIS:  
 
Al Segretario comunale di Spoltore
 
Al Sindaco del Comune di Spoltore
 
Alla Giunta comunale
 
Al responsabile del settore lavori pubblici e urbanistica
 
Al responsabile del settore finanziario
 
OGGETTO: Piano di Recupero Urbanistico Di Gregorio/Fattibene, valutazioni di natura politico amministrativa
 
Premesso che, l’argomento veniva trattato nel consiglio comunale del 14 giugno u.s. per acquisita relazione letta in tale adunanza ed indirizzata ai soggetti interessati e/o aventi titolo e competenza per le azioni consequenziali in ragione delle risultanze e delle conclusioni della Commissione d’indagine.
 
In merito al Pru Di Gregorio, dopo aver riletto con molta attenzione il buon lavoro svolto dalla Commissione d’indagine, nominata a verificare le dinamiche correlate all’istruttoria e le procedure che hanno determinato il risarcimento dei danni in favore dei proponenti. Dal momento che l’amministrazione avrebbe tardato l’approvazione del progetto presentato, si aggiungeva il maggior danno vantato dai proprietari in quanto avevano stipulato un preliminare di compravendita dei terreni sottoposti al Piano di Recupero ad altra ditta e, non avendo l’Ente assunto determinazioni conclusive inerenti il Piano di recupero entro il 31/12/2009, si concretizzava un danno che veniva riconosciuto dal Consiglio di Stato, dopo una serie di vicende giudiziarie di natura amministrativa innescate dagli stessi proprietari dei terreni.
 
Si impone una prima segnalazione inerente il parere, sebbene non vincolante, rilasciato dalla Commissione urbanistica che nulla prescriveva in ordine alla difformità del progetto rispetto agli effettivi 12.235 mq indicati ed utilizzati per la realizzazione degli appartamenti, anziché 11.695,29 la cui differenza appariva evidentemente erosa dal fiume, quindi non computabile ai fini del progetto. Inoltre, il Pru presentava carenze di altra natura, infatti era previsto lo scomputo del costo di costruzione vietato per legge e non venivano rispettati gli standard in quanto le aree antistanti al fiume erano indicate come verde privato. Tali difformità molto rilevanti, al fine di una corretta realizzazione progettuale, emergevano solo grazie al lavoro compiuto dai tecnici comunali, ossia all’ing. Tullio Santroni, all’arch. Domenico De Leonardis, al geom. Giancarlo Scipione, subentrati all’ing. De Sanctis (relazione consegnata in data 25/11/2009).
 
I fatti cosi riportati meriterebbero maggior approfondimento, circa le motivazioni che non permettavano alla commissione di rilevare le gravi difformità e carenze progettuali. Il giorno successivo, cioè in data 26/11/2009 il consiglio comunale si riuniva per discutere, tra vari punti all’ordine del giorno, anche del provvedimento Di Gregorio/Fattibene e sulla base della relazione sottoscritta dai tecnici comunali, non approvava il Pru (delibera n. 79). A quel punto i proprietari dei terreni, con ricorso al TAR, ottenevano l’annullamento della delibera n. 79 per l’avvenuto insediamento nelle funzioni amministrative del Commissario ad acta, comunicato poche ore prima del Consiglio comunale a ½ fax all’ufficio Urbanistico. Altra singolarità che meriterebbe maggior approfondimento, riguarda proprio il giorno 26/11/2009, data in cui l’ing. Cerasoli si presentava in Comune per prendere solo visione della documentazione inerente il Pru Di Gregorio (quindi non per insediarsi) e nell’occasione i tecnici comunali e alcuni rappresentanti dell’ amministrazione, ponevano all’attenzione dell’ing. Cerasoli le gravi difformità progettuali e lo stesso Cerasoli confermava che il progetto non poteva essere approvato e andava via dal Comune ben sapendo che il Consiglio comunale si sarebbe tenuto e pronunciato nel pomeriggio dello stesso giorno. Come abbiamo letto nella relazione della Commissione d’indagine, l’ing. Cerasoli riteneva insediarsi trasmettendo un fax di cui non è certa l’ora, non è chiaro se 11:58 o 12:59 e, forse il fax non è sempre ritenuto attendibile dalla legge e/o giurisprudenza, dopodiché, alle ore 17:04 del 26/11/2009 inviava una Posta Elettronica Certificata al protocollo del Comune di Spoltore, protocollata in data 01/12/2009 (protocollo n. 31891). Resta il fatto che, dalla nomina del Commissario ad acta, il mandato andava espletato entro 30 gg dall’insediamento e, cioè dal 26/11/2009 al 26/12/2009, quindi il danno nei confronti dei proponenti, qualora il progetto fosse stato approvato, si sarebbe concretizzato il 29 o il 31/12/2009. Tra l’altro, il compromesso di vendita con progetto approvato tra i proponenti e la soc. Ing. Tasso e Candeloro costruzioni Srl si intendeva valida, dopo una serie di proroghe, fino al 31/12/2009 e la suddetta documentazione veniva prodotta solo quando la ditta Di Gregorio richiedeva i danni al Comune (anche questo punto meriterebbe un giusto approfondimento riguardo alla effettività degli atti e all’efficacia giuridico amministrativa).
 
Oltretutto, il Commissario insediato, anzichè adempiere secondo mandato, cioè entro 30 gg, veniva sollecitato dall’Amministrazione comunale a ritirare la documentazione, che verrà ritirata in data 24/02/2010, quindi dopo una serie di contrattempi e peripezie, il Commissario approvava, in data 01/07/2011, il Pru Di Gregorio, così come presentato dai proponenti, oltre alle varianti del Piano Regolatore con relativo parere della Commissione edilizia del 23/06/2009. Sta di fatto che, il Commissario riteneva approvare il Piano di recupero e le annesse varianti del piano regolatore, nonostante le difformità evidenziate nella relazione tecnica di Santroni, De Leonardis e Scipione che, benché il ricorso al Tar dei Di Gregorio non veniva mai annullata, oltretutto, dopo l’adozione del Pru dei proponenti in data 13/01/2011, la Giunta comunale presentava propria Osservazione ai sensi delle normative vigenti. L’Osservazione consisteva nelle stesse difformità progettuali descritte nella relazione dei tecnici e di cui, il Commissario ad acta, non teneva in alcuna considerazione, né produceva risposta e/o motivazioni a supporto. Anche per quanto riguarda la procedura relativa la convocazione della conferenza dei servizi del 15/04/2011 e le reiterate rimostranze del Servizio del Genio Civile Regionale di Pescara, il Commissario ad acta riteneva di aver adempiuto correttamente la convocazione degli organi.
 
Lo stesso ufficio tecnico a firma del responsabile dell’area urbanistica (arch. De Leonardis), dopo varie comunicazioni scritte al Commissario ad acta, tutte rigettate, il 01/09/2011 formulava apposito quesito alla Regione Abruzzo avente ad oggetto “Quesito urbanistico, approvazione Pru di iniziativa privata ad opera del Commissario ad acta, quindi ripercorreva l’iter circa l’approvazione del Pru a parte del Commissario ed evidenziava l’assenza del parere del Genio Civile che dichiarava di non aver ricevuto alcun invito alla Conferenza dei Servizi, inoltre, aggiungeva che l’istruttoria dell’approvazione del Pru non riportava l’Osservazione presentata dal Comune di Spoltore. A tal proposito, si chiedeva se un siffatto comportamento fosse conforme alle norme. Con nota acquisita dal Comune di Spoltore in data 27/02/2012, il Servizio affari giuridici e legali della Regione Abruzzo, in riscontro al quesito, inviava nota in modo molto dettagliata in cui riferiva che il Commissario ad acta non aveva ottemperato alle norme vigenti.
 
Dopo questa sintetica illustrazione dei fatti, avvalorata dalla relazione della Commissione D’indagine che qui si intende richiamata ed acquisita agli atti dell’Ente, quale parte integrante e sostanziale della presente nota, si chiede ai soggetti in indirizzo se intendono agire legalmente nei confronti del Commissario ad acta Ing. Cerasoli per richiedere i danni subiti e subendi in ordine al progetto Di Gregorio approvato ben oltre 30 gg assegnatagli dalla nomina del Tar.
 
Inoltre, si chiede se ai sensi delle leggi vigenti sulla trasparenza amministrativa e normative tecnico urbanistiche, vogliono avviare una propria azione legale e se del caso giudiziaria, anche di natura penale, per accertare le motivazioni per cui il Commissario ad acta non formalizzava alcuna risposta ufficiale in merito alla relazione dei tecnici comunali, poi riproposta dalla Giunta comunale quale osservazione all’adozione del Pru del 13/01/2011
 
Si chiede ai soggetti in indirizzo, ognuno per la propria responsabilità e competenza, l’acquisizione e produzione documentata della sostituzione della relazione riguardo al costo di costruzione che il progettista sosteneva aver sostituito per intero con la precedente relazione, in pratica si chiede, in quale data e con quale numero di protocollo il Comune di Spoltore ha acquisito tale documentazione, va da se che, in mancanza della prova, sorgerebbero seri dubbi sulla documentazione sostituita della precedente in cui, a tutt’oggi, risulta lo scomputo del costo di costruzione accordato alla ditta Di Gregorio ma vietato per legge.
 
Tralasciando, per adesso, le valutazioni inerenti la Vas/Via, pur di rilevanza fondamentale, si chiede se ricorrono le condizioni per avviare azioni legali nei confronti della proprietà dei terreni oggetto del Pru e, se del caso anche il progettista arch. Cipolletta che, nonostante fosse a conoscenza delle gravi difformità progettuali e, in particolare, alla cubatura del terreno non più esistente perché assorbito dal fiume, lo scomputo del costo di costruzione non modificavano il progetto e la relazione. Impedimento che, evidentemente, non comportava difficoltà al Commissario ad acta che, come risulta agl’atti, approvava il Pru e le varianti del Prg in data 01/07/2011, dando l’avvio alla richiesta dei danni da parte dei Di Gregorio/Fattibene
 
La scrivente consigliere comunale Antonella Paris, chiede risposta scritta sulle iniziative che le figure in indirizzo, ognuno per le proprie competenze, vogliano eventualmente intraprendere riguardo alle delucidazioni in essere, ampiamente e meglio argomentate dalla Relazione della Commissione D’inchiesta sul Pru Di Gregorio. Anche, nel caso di valutazione di altro genere rispetto ai suggerimenti oggi delineati, si chiedono le motivazioni scritte.
 
Stante le normative di salvaguardia per l’azione politico amministrativo condotta dai Consiglieri comunali nell’ambito delle proprie funzioni, correlata alla doverosa trasparenza della Pubblica Amministrazione, comunica che si riserva di rendere pubblico le informazioni che vorrete dare.
 
Spoltore, 02/10/2018
 
Consigliere comunale
 
Paris Antonella
La fabbrica di viale Europa a Villa Raspa

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