“L’angolo dell’esperto”, come chiedere il rimborso della Tari?

Torna “l’angolo dell’esperto” a cura dello Studio di Consulenza Tagliente. I nostri professionisti preferiti stavolta si occupano di un argomento che sta molto a cuore ai cittadini-contribuenti spoltorese e non: ‘l’antipatica’ tassa sui rifiuti meglio nota con l’acronimo di TARI. L’avvocato Davide Tagliente, uno dei soci dello studio, ci ricorda che il Ministero dell’Economia ha ammesso di aver commesso un errore significativo e per rimediare ha tracciato le cosiddette “linee guida” per ottenere il giusto rimborso di quanto pagato in surplus dal cittadino. Ma solo a partire dal 2014, anno di introduzione dell’imposta che ha sostituito le vecchie TIA, TARSU e TARES. Tutti coloro che hanno pagato una Tari maggiorata – ricordiamo: a partire dalla data della sua istituzione, nel 2014 – hanno dunque diritto di chiedere il rimborso. Anche a Spoltore..

Ed in tal senso, la circolare ministeriale ha precisato definitivamente come, per le pertinenze dell’abitazione (garage, box, cantine, ecc.), “appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell’utenza domestica”. Al contrario, i comuni solitamente applicano la quota variabile sia all’abitazione sia alle sue pertinenze così venendosi a determinare pagamenti in eccesso rispetto a quanto dovuto. L’istanza di rimborso, precisa il Ministero, “deve essere proposta, a norma dell’art. 1, comma 164, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, entro il termine di cinque anni dal giorno del versamento”.

A questo punto non resta, a tutti noi, che controllare i pagamenti e rivolgersi al professionista (commercialista, Patronato o Caf) per scoprire se effettivamente risulta il “più del dovuto” e chiedere eventualmente il rimborso.

 

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