L’incerto destino dell’ex Onpi e il futuro sviluppo di Caprara

Continua la fase di incertezza per il complesso residenziale ex Onpi, la principale realtà economica del borgo di Caprara. A seguito di due gare d’appalto, conclusesi con esito negativo, il Comune di Spoltore ha deciso di agire nella rimodulazione dei costi a base d’asta. Infatti, nonostante la valutazione fatta dall’Agenzia delle Entrate che ha stabilito il canone minimo annuo di affitto in 100mila euro, con una delibera di Consiglio è stata decisa una ulteriore svalutazione fino a 50mila euro per la gestione della struttura socio-assistenziale. In pratica, questa nuova condizione dovrebbe rendere attrattiva quella che, immaginiamo, sarà il parametro economico della prossima gara d’appalto. Sembrerebbe che a farsi carico di un eventuale ammanco, rispetto a quanto stabilito dall’AdE a garanzia degli obblighi fiscali, saranno le casse comunali. La discussione a riguardo è stata molto dibattuta nell’assise pubblica tenutasi ieri pomeriggio, giovedì 28 novembre 2019: la politica spoltorese si è di nuovo divisa. La delibera infatti è stata votata solo dai consiglieri di maggioranza, mentre alcuni consiglieri di minoranza, ad eccezione della rappresentante del M5s, hanno addirittura abbandonato l’aula e qualcuno ha fatto riferimento al possibile configurarsi di danno economico per l’Ente. In queste condizioni precarie dunque è difficile capire quale sarà il payback per Caprara e quale potrebbe divenire l’atteso sviluppo socio-economico della frazione. Sappiamo che verranno finanziati con denaro pubblico dei lavori di efficientamento energetico del complesso in questione, sia nella parte dell’ex cronicario sia nella struttura recentemente ristrutturata per circa 1milione di euro. Ma a questo punto è lecito domandarsi se, date le circostanze e le difficoltà, forse non è il caso di immaginare un nuovo destino, mai pensato prima, per tutta l’area della Villa Acerbo.

SC

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