Ancora sicurezza Belvedere.
A distanza di qualche giorno, evidentemente dopo un tempo per riflettere, a scriverci in riferimento al contenuto di due nostri articoli [https://www.spoltorenotizie.it/attualita/sfiorata-la-tragedia-al-bbravata-al-belvedere-di-spoltore-dove-si-e-sfiorata-la-tragediaelvedere-di-spoltore.html] [https://www.spoltorenotizie.it/attualita/il-belvedere-e-sicuro-lo-ha-chiesto-la-consulta-di-frazione-un-anno-fa.html] è la titolare di un’attività commerciale adiacente il Belvedere di Spoltore, area in parte adibita a parco giochi per bambini. La lettera che oggi viene fatta recapitare alla nostra redazione è chiaramente in risposta alle due missive indirizzate di recente al nostro Direttore e pubblicate integralmente sul nostro quotidiano, all’interno degli articoli di sopra linkati.
Dal testo della lettera, che di seguito pubblichiamo, si evince un contraddittorio tra due diverse opinioni sociali emerse da quello che sta per essere un vero e proprio “caso sicurezza Belvedere” sollevato da alcuni a seguito di una “bravata” commessa da un gruppetto di bambini all’interno di una proprietà privata limitrofa al Belvedere stesso e le conseguenze drammatiche che essa avrebbe potuto creare e che, fortunatamente, il “fato” ha voluto evitare.
“Gentilissima redazione di Spoltore Notizie,
vi scrivo e mi firmo anche. Il motivo di questo mio intervento, certa di un vostro solito interessamento alle voci del nostro territorio, è inerente al recente fatto di cronaca che coinvolge tutti, ma in particolare me ed il mio staff che quotidianamente in zona Belvedere ci lavora. La sconvolgente vicenda che ha reso protagonisti alcuni bambini “vivaci” e il susseguirsi di lettere indirizzate e pubblicate sul quotidiano on line spoltorese mi riguarda direttamente in quanto titolare del bar “Gran Caffè Belvedere“, in via Dietro Le Mura a Spoltore e perchè ritengo doveroso tutelare, da qualsiasi sterile allarmismo, l’immagine di ciò che circonda la mia attività commerciale frequentata da una clientela, la quale, direttamente o indirettamente, è anche fruitrice del luogo “incriminato”. Alcuni atteggiamenti ritengo siano immeritevoli nei confronti di un posto, come il largo Belvedere, che offre ai bambini la possibilità di socializzare attraverso il gioco. Alterare alcuni aspetti correlati alla sicurezza pubblica, facendo finta di non capire il vero problema che mette a rischio i nostri figli, è controproducente per tutti e per il territorio. Noi genitori (perché anche mio figlio gioca a pallone sul Belvedere) dovremmo riflettere di più su come sorvegliamo i nostri figli. Sappiamo benissimo che i bambini, in una determinata fase della loro crescita, sono imprevedibili avventurieri e incoscienti di fronte ai pericoli, la dimostrazione in un modo o in un’ altro l’abbiamo avuta, e questo deve essere un motivo, ulteriore, di impegno maggiore e costante alla tutela dei nostri piccoli.
Se poi, come sostiene l’ex presidente della Consulta, ci sono dubbi sui parametri che garantiscono la sicurezza pubblica in alcune zone, non capisco perché gli stessi abbiano aspettato quasi un anno dalla loro segnalazione per partorire niente più di una lettera senza concrete pretese. In oltre, per mero senso civico e senza modestia, voglio sottolineare che il mio lavoro e quello dei miei collaboratori non si limita ad offrire il massimo servizio ai clienti e osservare i bambini che, dall’altra parte della strada, attraversano per venire in bagno, per un bicchiere d’acqua, per una bustina di zucchero, senza genitori presenti in determinate circostanze. Il nostro lavoro è volto anche a controllare se nei pressi della nostra zona operativa si verificano atti vandalici anche da parte di ragazzi più grandi. È per ciò che la nostra esperienza ha riscontrato che nei pressi del Belvedere di Spoltore non ci sono casi di avvistamento tossicodipendenti che fanno uso di sostanze iniettabili per via endovenosa e l’area sottostante il Belvedere e’ pulita in maniera soddisfacente senza tracce di siringhe.
Saluti Tatiana”
S.C.
