Maxi-Risarcimento Di Gregorio: spiega Di Lorito, “Abbiamo limitato i danni”

“Se l’accusa é avere cercato in ogni maniera di ridurre l’importo economico della richiesta risarcitoria, posso ammettere di essere colpevole: ma nessun sindaco si sarebbe comportato diversamente”. Così il sindaco Luciano Di Lorito ha commentato attraverso il quotidiano ‘Il Centro’ la conferenza stampa organizzata dalla famiglia Di Gregorio-Fattibene martedì mattina presso la sede della Industriamarmi. “Il Consiglio comunale”, ha ricordato alla giornalista Marcella Pace, con voto unanime ha istituito una Commissione d’Inchiesta: non si vede come o perché avrebbe dovuto accettare e approvare una linea di condotta diversa. Bisogna avere rispetto delle dinamiche democratiche all’interno di un Consiglio regolarmente eletto”. Mentre per quanto riguarda l’aspetto economico Di Lorito ha precisato: “Non potevo ignorare le valutazioni dei tecnici e delle perizie di una sentenza passata in giudicato prima ancora dell’inizio del mio mandato. La famiglia non ha mai manifestato disponibilità ad accordarsi, anzi a ogni nostra apertura é coincisa una chiusura. Grazie a quelle iniziative che chiamano “incomprensibili” siamo riusciti ad ottenere prima una riduzione di 1 milione 127mila euro, pari al 25% del risarcimento stabilito inizialmente. Poi, con il reclamo, ulteriori 500mila euro in meno. L’amministrazione e il Consiglio hanno la coscienza a posto. Non capisco le ragioni che spingano la controparte e i suoi legali a cercare la ribalta mediatica.”. Parliamo di una somma, quella che verrà sborsata dal Comune di Spoltore e che ammonta a 1.474.724,90 euro. Denaro quest’ultimo che verrà bonificato nelle prossime ore dato che sono stati richiesti i numeri di conto corrente ai vincitori di questo lungo contenzioso durato dodici anni ed ai quali é stato già versato un importo di circa 500mila euro. Resta, ed é inutile nasconderlo, l’amaro in bocca per la ‘vicenda disastrosa‘ che sarebbe dovuta andare diversamente: con l’apertura del cantiere, con gli operai al lavoro magari anche spoltoresi, con imprenditori giustamente ristorati del loro rischio – e non con il denaro pubblico (come è invece accaduto) – ed anche vedere una area riqualificata almeno secondo i canoni dell’epoca.

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