Annata record per l’olio spoltorese malgrado la concorrenza “araba”

L’agricoltura spoltorese sorride. La produzione di olive, e di conseguenza quella da olio di oliva, ha fatto segnare numeri impressionanti, anzi da record nel 2015. Soltanto l’anno precedente la mosca olearia, il temibile parassita delle piante di olivo, mise in ginocchio l’intero comparto oleario riducendo alla metà, forse per alcuni anche oltre il 50%, il prodotto regionale e facendo schizzare alle stelle il prezzo dell’olio che sforò i 10 euro per litro. Soddisfazione è stata espressa sia dai produttori che dai frantoiani. Nelle colline spoltoresi molte sono le coltivazioni e tante le varietà presenti: la toccolana, la dritta, il leccino, il frantoio, la gentile, l’ascolana, l’intosso. I prezzi di mercato, variabile sempre in base alla qualità, oscillano tra i 7,00/8,00 euro al litro. Ma allo stesso tempo arriva notizie meno positive. Dopo l’incremento record di importazioni di olio di oliva in Abruzzo dalla Tunisia, che in regione è quasi decuplicato, passando da un valore di un milione e trecentomila euro nel 2014, ad 11 milioni di euro circa del 2015, secondo una elaborazione su dati Istat. Occorre evitare l’errore di un accesso temporaneo supplementare sul mercato dell’Unione di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017. Lo dice Coldiretti Abruzzo, in riferimento alle modifiche approvate dall’Europarlamento al provvedimento che dovrà ora essere riesaminato dal Consiglio Ue. Il nuovo contingente agevolato da 35mila tonnellate andrebbe ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero, già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” sul mercato comunitario oltre quota 90mila tonnellate, praticamente tutto l’import in Italia dal Paese africano.  In proposito, Coldiretti Abruzzo consiglia al consumatore di adottare sistemi di autotutela del made in Italy, scegliendo oli Dop italiani o etichettati cento per cento italiani. In Abruzzo l’olivicoltura è uno dei comparti economici più importanti: basti pensare che conta 6 milioni di piante su circa 46mila ettari che rappresentano il 50% della superficie agricola arborea utilizzata, per un totale di circa 60mila aziende di cui 15mila coltivano prevalentemente olivo, oltre 300 frantoi e tre Dop presenti nelle province di Chieti (colline Teatine), Pescara (Aprutino Pescarese) e Teramo (Petruziano delle colline teramane).

 frantoio-cianacià-300x225  Il frantoio Onesti di via Dante, una delle più antiche di Spoltore

raccolta olive Una delle coltivazioni DOP presenti nel nostro territorio

Costantino

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