Un’altra automobile è finita nel mirino dei RIS di Roma che stanno collaborando con i loro colleghi pescaresi alla risoluzione dell’omicidio di Alessandro Neri. Si tratta di una Opel Meriva che apparterrebbe ad un pescarese noto alle forze dell’ordine per precedenti reati ma sul quale vige il massimo riserbo investigativo. Il veicolo, trovato in un deposito e pronto per essere rottamato è stato bruciato e successivamente demolito. I carabinieri lo hanno recuperato nella giornata di venerdì in una struttura di auto demolizione di Pescara. Anche i pneumatici della Meriva saranno comparati con le tracce trovate nei pressi del torrente Vallelunga, dove il ventinovenne di Villa Raspa di Spoltore è stato trovato purtroppo senza vita, anche grazie al fiuto eccezionale di Aaron, il cane molecolare spoltorese. Questa vettura è finita nel mirino degli inquirenti perchè dalle immagini di sorveglianza delle telecamere che hanno ripreso la Fiat 500 di Alessandro in transito nelle vie del centro di Pescara, a quanto pare, si vedrebbe un’auto grigia, somigliante a quella sopra descritta, che sembrerebbe sospetta. I carabinieri del Ris, tornati da Roma nella mattinata di oggi, lunedì 19 marzo, con due giorni di anticipo rispetto al previsto, continuano gli accertamenti sulle due auto sequestrate nella villa del nonno della vittima, Gaetano Lamaletto, allo scopo, a quanto detto e sottolineato più volte dagli inquirenti, per escludere definitivamente la pista della vendetta familiare, che sembra indebolirsi sempre di più. Ricordiamo che sono ancora aperte le ricerche di uno dei proiettili che hanno ferito Alessandro a morte. Comunque si sospetta fortemente una mera esecuzione e, forse, chi ha agito ha premeditato con esperienza i ‘movimenti’.
Costantino Spina