La Municipalizzata del Comune di Spoltore costa ai cittadini spoltoresi un bel po’ di quattrini. Pensiamo, ad esempio, alla recentissima fattura (la n.81 dell’ 8/11/2018) per i servizi di manutenzione relativi a immobili, strade e segnaletica stradale del mese di ottobre 2018. L’importo contabilizzato, che verrà liquidato presto dal nostro Ente, ammonta a euro 61.778,82 piu’ euro 11.140,44 (per imposte). Oppure a quella relativa al servizio di mensa, sempre gestito dalla Spoltore Servizi Srl guidata dall’amministratore unico Stefano Ilari. Per lo stesso periodo, cioè ottobre 2018, è stata emessa un’altra fattura da 47mila euro a corrispettivo della fornitura di pasti agli alunni che ne hanno fatto dovuta richiesta; ma va ricordato che gli stessi, anzi i loro genitori, devono contribuire alla spesa per un costo medio di € 5,00 per ogni singolo pasto, esenzioni per motivi reddituali escluse. Tornando a ‘fare le pulci’ alla società mancano, ancora, all’appello i conti del verde pubblico (circa 28mila euro mese) e quelli per i servizi cimiteriali (prima gestiti da quattro custodi), che rientrano nel piano industriale della società approvato, con apposita procedura, onde stabilire anche un futuro occupazionale più stabile ai molti dipendenti della stessa partecipata del Comune di Spoltore. Ricordiamo, infatti, che sulla base del Decreto Madia 2015 non sarà possibile ricapitalizzare una società a partecipazione pubblica in perdita e la Spoltore Servizi, che è di proprietà comunale al 100×100, ha già goduto dell’intervento politico per la ricostruzione del capitale sociale. Nonostante i costi alti della società, un fattore da non sottovalutare è quello della tempestività e la qualità degli interventi manutentivi che una struttura radicata sul territorio può offrire rispetto ad operatori economici estranei ai contesti dei luoghi. Non a caso si starebbero già riscontrando dei piccoli inconvenienti connessi all’illuminazione pubblica spoltorese nel rapporto tra i cittadini e la gestione dell’impianto ormai affidata ad una ditta esterna che, salvo smentite, crediamo sia di Matera, ma con sede legale a Torino. In parole povere: una gestione globalizzata degli ordini di servizio per cambiare una lampadina davanti casa, come minimo aumenterà l’attesa di ‘risposta’ agli s.o.s. dei cittadini. Ma questa è un’altra storia sulla quale cercheremo di ‘fare luce’.

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