Sicurezza a Spoltore: bastano le telecamere oppure servono piu’ carabinieri?

L’argomento sicurezza è ormai entrato nelle discussioni quotidiane del popolo spoltorese che non si sente al sicuro. Tanti, troppi i furti andati a segno o tentati, negli ultimi anni, hanno lacerato la serenità dei 20mila abitanti di una città che si distribuisce in una vasta area di 40 chilometri quadrati, in larga parte rappresentata da territorio isolato e di campagna. A cio’ si deve anche aggiungere – e non si puo’ fare finta che non sia così – anche la vicinanza, anzi adiacenza, con una delle realtà urbane piu’ criminali d’Italia: quella Pescara che, almeno stando alle classifiche stilate annualmente dai quotidiani, sarebbe in cima o tra le ‘big’ di questo triste primato. Del resto è noto a tutti che una delle principali ‘piazze di spaccio’ del paese, il condominio noto col nome di ‘Ferro di Cavallo’, si trovi nel quartiere Rancitelli del capoluogo adriatico. Droga venduta ogni giorno in quantità industriali come una epidemia che alimenta la macro e microcriminalità, nello specifico con riferimento a quegli odiosissimi ‘reati predatori’ di cui sopra. Addirittura un nostro concittadino, Alessandro Neri di 26 anni, è stato ucciso venti mesi fa senza che il responsabile o i complici di questo efferata esecuzione siano stati assicurati alla giustizia. Dunque la domanda è: Che fare? Negli anni si è tentato di dare una risposta al crimine, in aumento anche a causa della crisi economica che affama fasce di popolazione sempre piu’ ampie, con l’istallazione di sistemi di videosorveglianza che pero’ necessitano di una discreta manutenzione o che non aiutano a fermare il malandrino (nel caso del povero Neri poco o nulla è stato accertato con l’esame delle immagini estratte dai sistemi attivi presenti nel territorio). Alla luce di tutto cio’ ci si è chiesto, sempre negli anni, se nel nostro territorio spoltorese, che è appunto amplissimo, non ci fosse la necessità di un potenziamento dell’attuale dotazione di personale e uomini presenti nella Caserma dei Carabinieri di Via Dante (che, ricordiamo, vigila anche sul territorio ampio di Cappelle sul Tavo). Abbiamo saputo di un piccolo incremento rispetto al passato ma forse, questa è la nostra umile e banale opinione, ci vorrebbe – come anche altrove, sia chiaro! – piu’ presenza dello Stato, sia di giorno che di notte, per rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini. I tempi che viviamo e le lungaggini (chiamiamole così) della giustizia di certo non contribuiscono a risolvere questa ‘gatta da pelare’. Naturalmente non bisogna gettare la spugna e tutto quello che si farà nell’ottica del monitoraggio del territorio con i piu’ moderni sistemi tecnologici (si parla di telecamere a infrarossi per la lettura delle targhe) è comunque un passo in avanti.

Sn.it

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