Spoltore “leader” dell’ambito sociale, ma il distretto sanitario lascia a desiderare

Il nostro Comune di Spoltore, già dal novembre del 2016, è stato eletto Ente Capofila in Ambito Distrettuale Sociale n.16 denominato “Metropolitano”. A proclamare questa leadership è stata, in sede di riunione, la Conferenza Dei Sindaci rappresentanti dei dodici rispettivi comuni che costituiscono detto ambito quali Brittoli, Cappelle sul Tavo, Catignano, Cepagatti, Città Sant’Angelo, Civitaquana, Elice, Moscufo, Nocciano, Pianella, Rosciano e Spoltore. L’ Ambito Distrettuale Sociale (ADS) è una struttura organizzata e prevista dalla normativa nazionale, che unisce in convenzione più Comuni appartenenti ad un ‘area territoriale al fine di pianificare, programmare e realizzare il sistema integrato di interventi e servizi sociali, così come enunciato dalla Legge Quadro 328/2000. L’organizzazione prevede una stretta sinergia di accordi programmatici tra EAS (Ente d’ambito Sociale) ed Azienda USL, nel nostro caso quella di Pescara, in un rapporto socio-sanitario regolarmente condiviso ed approvato dalle varie rappresentanze. Recentemente è stato definito il Piano Sociale Distrettuale in armonia con le linee guida dettate dalla Regione Abruzzo e attraverso il quale il nostro Ambito di appartenenza ha garantito l’efficacia di quelle che saranno le azioni e gli obiettivi per tutto l’anno in corso. E proprio perché la nostra Spoltore è stata riconosciuta, appunto, capofila di un’area importante e ampia come quella ‘metropolitana’, sarebbe opportuna una centralità territoriale anche riguardo alla localizzazione del Distretto Sanitario di Base di riferimento per tutti i dodici comuni in rete. Per un principio di efficacia e continuità tra Ambito e Distretto, in grado di creare connessioni efficienti tra il settore delle cure, in capo alle Usl ed il settore assistenziale, in capo ai Comuni, non è illecito immaginare che il Distretto Sanitario Spoltorese potrebbe essere potenziato rispetto all’attuale stato che lo rende, a detta di molti esperti, sottodimensionato. Per valorizzare la struttura sanitaria di Via Del Convento, nel centro urbano di Spoltore, le possibilità sarebbero molteplici come quella di poter stabilizzare il P.U.A. (Punto Unico di Accesso) finalizzato alla presa in carico globale ed integrata del paziente, con il compito di informare, individuare i bisogni dell’utente e fornire il servizio assistenziale più appropriato, personalizzato, che potrà essere di tipo sanitario, sociale o socio-sanitario. Forse sarebbe importante per la nostra comunità, ma anche per quella che oggi rappresentiamo in Ambito Distrettuale, avere la diretta disponibilità dell’ Unità di Valutazione Multidimensionale, i trasporti in ambulanza, le prestazioni sanitarie e socio sanitarie di riabilitazione, le prestazioni specialistiche domiciliari e altri vari servizi che attualmente sono ancora radicati nel territorio di Città Sant’Angelo, già Ente Capofila dell’Ambito prima del passaggio di testimone che ci vede protagonisti. Ma ciò che lascia a desiderare e preoccupa fortemente le predette ambizioni correlate al Distretto, è il particolare stato strutturale dell’ ospedaletto di Spoltore, un pochino fatiscente, con poche stanze utilizzabili, parcheggi approssimativi ed impraticabili in caso di pioggia. Un vero peccato. Servirebbe un investimento dettato da una concreta volontà da parte di chi è deputato a decidere a riguardo. Sarebbe indubbiamente un valore aggiunto per la valorizzazione della Città di Spoltore in una visione futura di sviluppo metropolitano. Non possiamo non pensare alle alternative che abbiamo sul nostro territorio, strutture che potrebbero essere prese in considerazione tra le quali, la Villa Acerbo di Caprara, in fase di ristrutturazione e specificatamente vocata a tali propositi o la ex clinica De Cesaris, oggi R.S.A. Che dire, ai posteri la valutazione su quello che accadrà.

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