Spoltore sta perdendo una doppia grossa opportunità con Daniele Sebastiani

La Città di Spoltore sta perdendo una grossa, clamorosa, opportunità. Anzi, in realtà sono due, una meglio dell’altra secondo il nostro modesto giudizio scevro da condizionamenti di sorta. La prima è quella di non insistere affinchè la Pescara Calcio realizzi la Cittadella della prima squadra d’Abruzzo o Centro Sportivo nella zona della motorizzazione, a Villa Raspa, dove si sta realizzando un ‘campo con tribuna’ atteso da anni e, ormai, probabilmente fuori tempo massimo, nel senso che le esigenze nel corso del tempo sono cambiate e serve qualcosa di più “sostanzioso”. La seconda, forse più grandiosa della prima, è non inserirsi nel discorso del nuovo stadio che il sodalizio biancazzurro intenderebbe costuire al posto del vecchio stadio ‘Adriatico’ Luigi Cornacchia bloccato in extremis dalla Sovrindentenza Belle Arti e Paesaggio L’Aquila per “vincoli” architettonici. Ecco la zona spoltorese, comodamente raggiungibile perchè ben collegata dall’Asse Attrezzato e vicina allo svincolo autostradale, offrirebbe moltissimo ad un territorio, quello di Spoltore, che vuole cresce.

Di seguito le parole del numero uno della Delfino Pescara 1936 Sebastiani a margine della conferenza stampa di questa mattina, a Pescara, nella quale il Comune per bocca del sindaco Marco Alessandrini annuncia il ricorso al TAR contro lo stop degli uffici del Capoluogo d’Abruzzo:

“Abbiamo presentato un progetto che avesse una sostenibilità economica e finanziaria di un certo tipo – spiega il presidente Daniele Sebastiani – Alla luce del vincolo dobbiamo rivedere i nostri progetti perché un investimento ha bisogno di sostenibilità. Oggi lo Stadio viene usato una volta ogni due settimane dal Pescara e con maggiore frequenza da chi fa atletica in misura giornaliera, ma non per le potenzialità che può avere. Noi lavoreremo con l’Ente per riformulare un progetto che consenta di andare incontro alla situazione emersa, con l’idea di trovare una soluzione che renda realizzabile il progetto. Questo perché non vogliamo e non dobbiamo far la guerra a nessuno, non ci interessa andare contro un vincolo emesso da un ente che ha fini e criteri legittimi per decidere. C’è la volontà da parte dell’Amministrazione di procedere e lavorare a trovare una soluzione condivisa da tutti gli attori coinvolti. Per il Pescara è una partita importante e anche per la città, perché ora c’è già stato il limite agli stadi con i velodromi, ma nel futuro c’è quello che richiederà che piste di atletica siano in impianti dedicati, se riusciamo ad anticipare i tempi faremo una cosa buona alla città e a tutto il comparto sportivo. La ricaduta è anche per la Pescara Calcio: abbiamo avuto la fortuna di fare una promozione in serie A e penso che in quell’anno la città e il territorio abbiano condiviso i frutti in termini di arrivi nei weekend delle partite, dando possibilità di lavoro a tutti quanti. Lavoreremo infine fortemente alla realizzazione di uno stadio di calcio qui, non fosse altro perché chi è nel mondo del calcio lo sa quanto una struttura propria e a misura, sia in grado di portare punti alla squadra”. 

Perchè non Spoltore? Forse uno “sgarro” _ in senso buono – ai cugini pescaresi che vogliono cancellare il territorio con la Grande Pescara non ci starebbe mica male. Anche perchè lo stop aquilano al progetto del nuovo stadio da 40 milioni ci sembra francamente una sciocchezza. Ma noi siamo noi e non è detto che abbiamo ragione però..

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SN

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