Spoltore, 20mila abitanti, una città desertificata dalle banche

A Spoltore stiamo assistendo, e da tempo, ad un fenomeno curioso ma, se vogliamo, anche molto significativo dei tempi durissimi che stiamo vivendo. Tre filiali di importanti istituti di credito hanno praticamente chiuso i battenti e tutto questo in soli sei mesi, lasciando il nostro territorio praticamente desertificato dagli istituti di credito. L’ultima notizia in tal senso arriva direttamente da Villa Raspa dove un dipendente della filiale di Banca Marche, zona Arca delle Professioni, ci ha informato che, nei prossimi giorni, i clienti riceveranno una raccomandata contenente tutte le istruzioni del caso, compreso il giorno di chiusura, che è stato stabilito per il 16 dicembre. “Il territorio è sempre più povero di infrastrutture”, così scrive un cittadino spoltorese che, evidentemente, fa riferimento anche alla chiusure già avvenute: quella di Banca Caripe di piazza Quirino di Marzio, nel centro storico di Spoltore e, ancora prima, della Banca Toscana di via Italia, sempre Villa Raspa. Praticamente, adesso, nella nostra città di 20mila abitanti, un agglomerato urbano che si estende per oltre 36 chilometri, restano solamente tre banche, oltre agli uffici postali dei quali però abbiamo già scritto in precedenza e che potrebbero subire un ulteriore ridimensionamento dall’imminiente operazione di privatizzazione della società Poste Italiane Spa, contestatissima dai dipendenti e dai cittadini. E se dovessero chiudere anche le filiali di  Santa Teresa, dove c’è la Banca Popolare di Bari, o di Villa Raspa con l’Intesa San Paolo e la Banca Popolare dell’Emilia Romagna che cosa accadrebbe? Sono domande, le nostre, alle quali ci auguriamo venga data presto una risposta nell’interesse dei cittadini spoltoresi e non perchè vogliamo difendere il lavoro di chi opera nel settore finanziario o del credito.

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