Vertenza Di Gregorio, inevitabile il ricorso al giudice “super partes”

Sono ore frenetiche, e di grande attesa, per la comunità spoltorese desiderosa di conoscere gli sviluppi economici, e gli esiti, della famosa vertenza tra il Comune di Spoltore e la famiglia Di Gregorio-Fattibene, titolare di una proprietà edificabile sul lungofiume a Villa Raspa. Una storia che sembra non finire più, e per la quale, il nostro Ente comunale, già condannato, è stato intimato ad ottemperare ad un risarcimento danni, attualmente non quantificato. Come ricorderanno in molti, la vicenda riguarda un serio ritardo sull’approvazione di un Piano Di Recupero che, all’epoca dei fatti, periodo trascorso tra gli anni 2008 e 2011, avrebbe mandato all’aria un affare immobiliare da cifre a sei zeri. Nei margini di tempo concessi, ma molto al limite, il Comune di Spoltore, avvalendosi di onerose perizie e consulenze legali prodotte da professionisti esterni ai propri uffici municipali, lo scorso 4 settembre 2017, ha formulato e rivolto alla parte lesa una proposta risarcitoria che non ha affatto incontrato la soddisfazione dei danneggiati. L’avvocato Germano Belli, legale della famiglia Di Gregorio-Fittibene, starebbe preparando una memoria con la quale, quasi certamente, per ovviare ad ulteriori incomprensioni tra pubblico e privato e per evitare ulteriori perdite di tempo, nel rispetto di quanto stabilito dagli organi competenti che hanno previsto anche quest’ennesimo insoluto, evocherà l’intervento del direttore dell‘Agenzia delle Entrate della Provincia di Pescara, quale mediatore indicato dall’organo collegiale (Consiglio di Stato) nel ruolo di figura idonea a stabilire un quantum che definirà, finalmente, il danno economico che, in questo caso, i cittadini spoltoresi andranno a sopportare. E’ bene tenere in mente che comunque non sarà di poche migliaia di euro l’ammontare del risarcimento in oggetto, anzi, quasi certamente sarà superiore al valore che gli esperti incaricati dal nostro Ente attraverso, appunto, una perizia di parete, hanno provato ad offrire ai Di Gregorio-Fattibene, cioè ben € 439.640,84: € 268.521,73 per il lucro cessante sofferto dalla controparte; €171.119,11 come risarcimento dei danni emergenti. E ci chiediamo se, per una questione di opportunità e di tempistica, non sarebbe auspicabile da parte di chi di dovere, intraprendere, già da adesso, una strada che possa alleviare le ‘pene’ del cittadino spoltorese gravato di quest’enorme sacrificio materiale, con la ricerca delle cause dell’annunciata rovina erariale al fine di trovare sollievo e ristoro.

Simone Ciuffi

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