Via libera alla riapertura di bar e ristoranti. Il documento guida dell’Inail

Il tanto atteso via libera del Governo alle Regioni è arrivato. Il 18 maggio potranno riaprire anche bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie. Non più solo ‘delivery’ e ‘take away’ ma un ritorno alla normalità, o quasi. Capienze ridotte, distanze prestabilite, dispenser igienizzanti obbligatori, mascherine per il personale di sala e cucina e prenotazione obbligatoria. Queste alcune delle nuove regole suggerite dai tecnici dell’Inail e dagli scienziati dell’Istituto superiore di sanità per la riapertura di bar e ristoranti.

“Al fine di garantire la ripresa delle attività, successiva alla fase di lockdown, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia, nonché la tutela della salute del personale addetto e dell’utenza, si rende necessaria una rimodulazione graduale e progressiva delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 che tenga in considerazione le specificità e le modalità di organizzazione del lavoro, nonché le particolari criticità di gestione del rischio da contagio in tale settore. -si legge così sul documento che l’Inail ha realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità-. Il presente documento tecnico con l’obiettivo di fornire elementi tecnici di valutazione al decisore politico circa la possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2, con l’obiettivo di garantire la salute e sicurezza sia degli operatori che dei consumatori. Tale documento, approvato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) istituito presso la Protezione Civile nella seduta del 10 maggio 2020, si articola in due parti: la prima dedicata all’analisi di contesto del settore della ristorazione, mentre la seconda focalizzata sulle ipotesi di misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, nonché su semplici regole per l’utenza per il contenimento della diffusione del contagio”.

In caso di risalita dei contagi il Governo centrale potrà intervenire e disporre nuovamente le chiusure. Restano fuori, per il momento, i cinema, i teatri, i concerti, le palestre e le piscine, tutte attività per le quali il rischio di assembramento è ancora troppo alto.

 

Costantino Spina

 

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