‘Vicenda’ Di Gregorio, il Consiglio si assolve: “Abbiamo fatto il possibile”

Abbiamo ascoltato con attenzione l’ultimo Consiglio di Spoltore, quello di ieri giovedì 4 luglio. Perché all’ordine del giorno c’era da discutere di un argomento, tecnicamente una mozione molto sentita dalla comunità spoltorese: il denaro che un tribunale della Repubblica ha riconosciuto ad una famiglia vittima della cosa pubblica. La discussione nella principale assemblea cittadina però, scusate la franchezza, non ha prodotto grosse considerazioni, almeno secondo noi. Abbiamo ascoltato interventi ‘accorati’ da parte di esponenti di maggioranza e dell’opposizione, compreso quello del primo cittadino, e nei quali sostanzialmente si è detto che è stato fatto tutto il ‘possibile’. A partire dalle indagini conoscitive interne per finire con le strategie legali intraprese, ogni azione, sempre secondo la maggioranza degli eletti alle ultime elezioni, é andata nella direzione della ricerca della verità. Senza però trovarne una, almeno nelle aule di tribunale o nelle assise civiche. Addirittura una Commissione di Indagine ad hoc, ma anche la ricostruzione di tutti i passaggi burocratici che hanno portato alla conclusione dell’iter di approvazione del Piano di Recupero sui terreni di Viale Europa, non hanno aggiunto molto alla famosa questione che tiene col fiato sospeso la nostra comunità. Una spada di Damocle da oltre 2,3 milioni pende sulle nostre teste. Possibile che nessuna anomalia, individuabile, sia capitata in questa vicenda incredibile, terribile, già costata all’anno collettività 450mila euro spese per consulenze escluse? Sappiamo che, il prossimo 5 dicembre, scopriremo se le ultime rivelazioni documentali prodotte da una cittadina, circa il possesso dei diritti di enfiteusi su alcuni terreni sul Lungofiume di Villa Raspa, sono efficaci ad evitare il risarcimento. O, meglio ancora, a capire cosa è accaduto concretamente all’epoca dei fatti. Ora la novità è che il nostro Comune di Spoltore, dopo avere perso in tutti i gradi di giudizio, ha deciso di giocarsi l’ultima carta: quella della revocazione della sentenza di condanna del Consiglio di Stato sulla base, appunto, di queste rivelazioni. Ma per conoscere i nomi ed anche i cognomi dei responsabili e delle responsabilità di questo impressionante danno erariale bisognerà aspettare la Procura della Corte dei Conti che, da quanto abbiamo appreso, é già a conoscenza di questa situazione complicatissima.

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