Allarme “Rave Party” a Spoltore. Il Prefetto chiede misure per la sicurezza

Decine di giovani, una sessantina circa, lo scorso dicembre 2019 sono stati identificati mentre davano vita ad un “Rave Party”. Avevano occupato un capannone abbandonato, di proprietà dell’Ente provinciale pescarese, ma che si trova sul nostro territorio nei pressi dell’ex discarica a Collecese. Le condizioni di illegalità riscontrate in quella circostanza, che le forze dell’ordine, Carabinieri di Pescara, Spoltore e Radiomobile hanno intercettato e interrotto, non devono più ripetersi. Questo è quanto si evince dall’intervento, in merito, del Prefetto di Pescara il quale ha invitato gli organi amministrativi competenti alle responsabilità riguardanti il sito in oggetto. Viene richiesta l’adozione delle più idonee misure finalizzate alla messa in sicurezza di quell’area. Il fine è anche quello di allontanare le tentazioni di quei giovani appassionati di ‘feste tecno’ illegali nelle quali spesse volte si consumano alcol e droghe. Di conseguenza il Comune di Spoltore, attraverso un atto sindacale, si è rivolto alla Provincia di Pescara titolare del capannone abbandonato ordinando interventi immediati per interdire l’accesso alla struttura incriminata. I lavori che dovranno essere fatti entro i prossimi trenta giorni consistono nel posizionare blocchi di cemento e recinzioni in prossimità degli accessi al fabbricato.

Ci siamo recati sul posto in questi giorni, prima dell’inizio delle operazioni di chiusura di quel luogo, per capire da vicino e farci un’idea di come una struttura pubblica è da decenni abbandonata a se stessa. E ci siamo resi conto di trovarci di fronte un altro ecomostro abbandonato da troppo tempo sul nostro territorio, dimenticato dall’opinione pubblica, nascosto anche dalle sterpaglie che lo avvolgono come una giungla. Un ‘gigante di cemento’ impattante sull’equilibrio e l’armonia delle colline e campagne spoltoresi, cosi come lo è il vicino passaggio autostradale. Speriamo che venga trovato l’utilizzo a quell’obbrobrio altrimenti ridiamo il dovuto spazio alla natura anziché correre dietro ai ravers.

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