Critiche aI centro destra per lo slittamento della Grande Pescara

Ancora slittamenti per La Grande Pescara, il progetto di fusione amministrativa di comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. La presa di posizione espressa da consigliere Lorenzo Sospiri in Consiglio Regionale “che – come già fatto in precedenza in seno al Consiglio Comunale di Pescara – anziché chiedere una accelerazione dei tempi hanno preferito gettare la palla in avanti, chiedendo uno slittamento al 2024, vale a dire a 10 anni dal referendum che ha sancito la volontà popolare di fusione dei tre comuni” non è piaciuta ad Alessio Di Carlo.

Per l’esponente dei Radicali il piano del centro-destra abruzzese è chiaro: “prima ci si è del tutto disinteressati della questione e ora, nella imminenza delle elezioni, con il timore che la riduzione dei seggi possa determinare la mancata elezione dei molti degli stessi esponenti del CDX, questi preferiscono continuare a mantenere le proprie posizioni di privilegio”. “Dunque”, precisa Di Carlo, “il centro-destra tiene famiglia e si oppone a che a partire dall’anno prossimo il numero dei consiglieri comunali dei tre Comuni sarà ridotto dagli attuali 72 a 24”.

E poi l’affondo: “Da oggi, dunque, quel che resta del centro-destra regionale si pone quale nemico giurato della democrazia e del progetto de La Grande Pescara”. “Non resta – conclude Di Carlo – che fare appello al Partito Democratico, al Movimento 5 Stelle ed a tutte le forze che hanno a cuore il rispetto della volontà popolare affinché, finalmente, nel 2019, a 5 anni dal referendum, la Grande Pescara possa a vedere la luce”.

 

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