Delitto Neri – Una Opel Meriva quasi certamente sul luogo del crimine

A quasi un anno dalla morte del compiantissimo Alessandro Neri stanno emergendo ancora nuovi particolari che potrebbero finalmente produrre ‘una svolta’ in questo delitto irrisolto. L’esame del RIS di Roma sulla macchina Opel “Meriva” data alle fiamme in zona Colli Innamorati a Pescara potrebbe avere individuato delle connessioni con quanto accaduto al 27enne di Villa Raspa freddato con due colpi di pistola nei pressi di Fosso Vallelunga, il 5 marzo dello scorso anno. Stando a quanto abbiamo appreso, infatti, ci sarebbe una compatibilità significativa tra le tracce di pneumatico trovate sul luogo dell’omicidio e le gomme prelevate dal mezzo bruciato. Un altro elemento poi che potrebbe contribuire alla soluzione arriva dalle immagini a disposizione del Comando Provinciale dei Carabinieri e tratte dalle telecamere di videosorveglianza della città di Pescara: si vede a poca distanza dalla Fiat 500 rossa di Neri poi archeggiata in Via Mazzini, un’automobile molto simile alla Meriva. Questo episodio, che non è sfuggito all’attenzione degli investigatori, ha portato ad ‘attenzionare’ due persone ai quali quella vettura conduce. Uno conosciuto è conosciuto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti ed è comunque considerato molto vicino a certi ambienti malavitosi del pescarese. L’altro, un tassista, presente negli archivi giudiziari, al quale il proprietario della Meriva disse di aver prestato in quei giorni l’automobile. Insomma è su questo mezzo, dato alle fiamme per ragioni ancora non chiarite, che si stanno concentrando ora gli sforzi dei militari guidati dal capitano Massimiliano Di Pietro. Chi c’era a bordo di quella macchina? A questa domanda manca una risposta e la risposta potrebbe portare direttamente all’assassino di Nerino.

Sn.it

 

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