I Carabinieri: «Alessandro Neri aveva una pistola calibro 21»

«Alessandro Neri aveva una pistola calibro 21». A raccontarlo è il comandante del carabinieri di Pescara colonnello Mauro Riscaldati nella conferenza stampa che ha portato all’arresto di sei persone per reati legati allo spaccio di stupefacenti, estorsione e al possesso di armi da fuoco. Una indagine nata dalle attività investigative per individuare i responsabili della morte del 28enne di Villa Raspa di Spoltore, ucciso con due colpi di pistola il 5 marzo 2018 e di cui è stato trovato cadavere, alcuni giorni dopo, abbandonato lungo il Fosso Vallelunga a Pescara.

Alessandro viene descritto come un ragazzo «contiguo ad un ambiente criminale» e «che faceva affari con la droga» ma non era uno spacciatore. «Investiva», secondo gli inquirenti, «somme di denaro di cui disponeva con lo scopo di aiutare la famiglia a ritrovare la serenità economica». Anche l’abitazione di Via Londra, dove risiedeva con la madre Laura Lamaletto, veniva «frequentata da pregiudicati». Ma il fatto inquietante, evidenziato da quest’ultima operazione antidroga nel quartiere San Donato di Pescara, è che il giovane avesse acquistato, in comproprietà con uno degli arrestati odierni, una pistola calibro 9×21, come a sigillo di un patto non meglio precisato.

Gli investigatori sperano di individuare, anche grazie a questi arresti ed alle indagini in corso su alcuni sospettati, il possibile movente che ha portato alla morte Alessandro Neri detto ‘Nerino’ che a Villa Raspa, dove era conosciutissimo e ben voluto, tutti ricordano ancora con grande affetto. Gli assassini di questo giovane nostro concittadino sono, però, ancora a piede libero.

 

Sn.it

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