Il Comune di Pescara affigge 30 poster della #VeritáPerAle

Il Comune di Pescara affigge 30 poster della #VeritaPerAle. E’ questo il risultato dell’incontro istituzionale tra l’assessore pescarese Gianni Teodoro e Laura Lamaletto, mamma di Alessandro Neri ucciso in circostanze misteriosissime il 5 marzo 2018. “Se vedete questi poster in giro per la città – ha scritto ieri la nostra concittadina su Facebook-  li fotografate. Grazie! Questo è il primo che mi mandano, zona Porta Nuova”. Come abbiamo avuto modo di verificare, infatti, in moltissimi punti tra cui il centro della città di Pescara, la zona dei Colli ma anche il lungomare nord, dove addirittura una giovane non identificata è stata vista strapparne uno, sono comparsi moltissimi manifesti con l’immagine del volto sorridente del 28enne di Villa Raspa rubato alla vita ed agli affetti con due colpi di pistola. Probabilmente sono stati affissi dai tanti amici della vittima, come i ragazzi della piazzetta o gli ultras della Curva Nord, per cercare di mantenere alta l’attenzione su questo delitto assurdo e del quale al momento, salvo clamorose smentite, nessuno sembra averci capito granché. Gli inquirenti rappresentati dal Comando Provinciale dei Carabinieri stanno facendo il massimo. Sono stati esaminati e comparati i diversi alibi di una rosa di sospettati con prove biologiche (come Dna e impronte digitali) senza che potessero rivelare una pista precisa o un movente. Purtroppo i giorni stanno passando inesorabili e lo sconforto comincia ad essere palpabile. La verità potrebbe essere ad un passo ma servirebbe una confessione oppure una “soffiata” di qualcuno che sa ma che ha paura di parlare e raccontare i fatti. Un omicidio é un crimine troppo grave per restare impunito. Pensare che un assassino o più d’uno possano essere a piede libero, magari vivere con tranquillità accanto a noi, come se niente o nulla fosse accaduto, é oggettivamente un pensiero troppo orribile da accettare in qualsiasi democrazia. Confidiamo nella giustizia terrena prima che in quella spirituale. Dal canto nostro promettiamo di raccontare questa storia irrisolta finché il responsabile e gli eventuali complici non vengano assicurati alle patrie galere. 

 

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