Le finte bombe a Pescara fanno slittare il verdetto ‘Coumadin’. Altri sospetti

Le cinque ‘finte’ bombe (non contenevano esplosivi), ma solo inneschi rudimentali, hanno fatto slittare la discussione del processo “Coumadin”, che si sarebbe dovuta tenere ieri, al 21 di ottobre. Il Tribunale di Pescara é stato infatti chiuso per motivi di sicurezza, così come la ASL e diversi negozi sono stati fatti sgomberare per consentire agli artificieri di far brillare gli ordigni e ripristinare la normalità nelle aree dove sono stati ritrovati i cinque pacchetti: in Viale Regina Elena, in Via D’Annunzio (zona comando provinciale dei Carabinieri), appunto presso il Palazzo di Giustizia, in viale Marconi (Palazzo De Monte già sede di importanti studi legali e di un noto quotidiano online) e davanti al distretto sanitario di via Rieti anch’esso evacuato. Una vicenda, insomma, che ha ‘paralizzato’ per buona parte della mattina la città di Pescara, provocato molti i disagi al traffico e che si collegherebbe – questa è l’idea degli investigatori – a quella che vede come parte lesa un nostro concittadino: Antonio Di Tommaso, 57 anni, imprenditore edile di Santa Teresa di Spoltore originario, però, di Rosciano. Ad orientare i sospetti sugli imputati principali del processo “Coumadin” il messaggio contenente rivendicazioni lasciato nella notte, sembra, da un misterioso uomo vestito di nero e con occhiali e mascherina indirizzato al pubblico ministero Rosangela Di Stefano, lo stesso che ha formulato le ipotesi di accusa per tentato omicidio. Ovviamente, queste ultime, sono al momento solamente congetture ancora prive di riscontro ma riportate dai principali organi di stampa e che parlano anche di un ‘blitz‘ nell’abitazione dei Colli a caccia di indizi. Probabilmente nei prossimi giorni si terrà una conferenza stampa da parte delle forze dell’ordine che devono ‘fare luce‘ su questa pagina nerissima. Chi ha agito era solo? Perché lo ha fatto? Cosa si nasconde dietro queste azioni? C’entrano davvero col caso Coumadin oppure c’è dell’altro?

 

Nota di redazione

Naturalmente, come sempre, i nostri spazi sono a disposizione di chiunque voglia intervenire o si sia sentito chiamato in causa nella circostanza sopracitata. La mail è info@spoltorenotizie.it.

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