Protesta dei lavoratori licenziati davanti allo stabilimento Riello

Protesta pacifica dei lavoratori della Riello a cui la scorsa settimana é stato notificato il licenziamento. Un fulmine a ciel sereno che ha gettato nello sconforto settantuno famiglie, tra le quali alcune di Spoltore e che a breve saranno costrette a vivere l’incubo della disoccupazione. “Le multinazionali hanno ormai questa consuetudine di trasferirsi dove e quando vogliono”, spiega Riccardo Nunziato Uilm Chieti-Pescara. “Naturalmente – aggiunge il sindacalista – questo nel caso specifico causa una perdita occupazionale che si aggiunge alle altre precedenti. In Confindustria ci è stato detto dalla proprietà che questa chiusura farà risparmiare alla Carier-Riello circa il 20% sul costo del lavoro dando così un prezzo ai lavoratori della Riello e alle loro famiglie. Una cosa inaccettabile, ma noi siamo determinati a portare a tutti i tavoli più importanti questa vertenza per far cambiare idea all’azienda. Abbiamo già chiesto un incontro da fare in Regione con la speranza che venga raccolta il primo possibile perché sui lavoratori c’è la Spada di Damocle di 75 giorni della procedura di licenziamento che è stata già aperta e, quindi, dovremo muoverci in tal senso prima della scadenza di questa procedura”. Il ‘picchetto’ di questa mattina davanti allo stabilimento di Villanova di Cepagatti é solo il primo di una lunga serie e che si susseguirà nei prossimi giorni: la posta in ballo é troppo alta.

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