A Roma “Van Gogh Alive – The Experience”, a Spoltore manca uno “spazio” contemporaneo

Vi ricordate la proposta culturale dell’associazione ‘PiùAbruzzo’ per rilanciare Spoltore attraverso la creazione del primo Museo d’Arte Immateriale (Mai) della storia della regione Abruzzo? Bene, l’idea non l’abbiamo assolutamente messa da parte, è tra gli obiettivi dell’associazione al punto numero cinque (leggi qui). Anzi, proprio di recente, ci è tornato in mente leggendo quanto sta accadendo nella capitale d’Italia che è in fermento per l’attesissima mostra “Van Gogh Alive – The Experience”, ovvero l’incredibile viaggio sensoriale nella gloriosa arte del pittore olandese, e che noi di SpoltoreNotizie.it abbiamo avuto la possibilità di vedere e di lasciarci ispirare, già due anni fa, a Firenze. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo insieme le tappe di questa proposta culturale che forse, questo è il nostro auspicio, potrà essere presa in considerazione in un’ottica lungimirante e visionaria. Il presidente di ‘PiùAbruzzo’ Marco Manzo aveva chiesto al Comune di Spoltore, lo scorso anno, la possibilità di recuperare un “vuoto urbano”, uno spazio in stato di abbandono nel centro storico, come ad esempio l’irrisolto Mammuth oppure anche il Palazzo del Vecchio Municipio, per realizzare un luogo d’arte multifunzionale concentrato sull’obiettivo di realizzare e programmare, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di L’Aquila o con l’Università Europea del Design oppure con il Liceo Artistico di Pescaraeventi spettacolari, come appunto il Van Gogh Experience, ma perfettamente sostenibili dal punto di vista economico grazie alla tecnologia. Dopo un primo positivo incontro in Comune, alla presenza dell’allora segretario Sabrina Di Pietro, del sindaco Luciano di Lorito, dell’assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Mancini, del capogruppo in Consiglio del Partito Democratico Giordano Fedele coi vertici dell’associazione, alla presenza del Delegato della Regione Abruzzo alla Cultura Leandro Bracco è seguito un sopralluogo nelle strutture del patrimonio urbano spoltorese, che non sono sfruttate da molti decenni, per varie ragioni. “La nostra proposta è più semplice di quello che sembra”, spiegano da PiùAbruzzo. “Si tratta in pratica di utilizzare la tecnologia digitale, ad altissimo livello, allo scopo di attrarre nel nostro territorio, certamente da ogni parte dell’Abruzzo, gli amanti della grande arte mondiale ma anche le scuole, attraverso un tuffo nella storia, nella natura e nella scienza”. La fattibilità del progetto MAI, che è molto ambizioso, potrebbe ben conciliarsi con una politica di recupero di alcuni nostri tesori oltre che sviluppare un’interessantissima economia della cultura e dell’intrattenimento che sono e resteranno per sempre il ‘vero’ petrolio della nostra Nazione, dunque anche di Spoltore.

mai

Sn.it

 

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