La ‘magica’ notte di San Giovanni, dove Spoltore brucia ma è solo per splendere

Nonostante un vento forte che minacciava l’arrivo della pioggia e sembrava potesse compromettere il successo della manifestazione, la notte più magica dell’anno, la festa di San Giovanni, è stata davvero un successo di partecipazione e di emozioni gioiose.

Profumi delle nove erbe aromatiche che componevano i preziosi Ramajetti (menta peperita, melograno, rosmarino, lavanda, salvia, felce,.. ), strumenti di riti propiziatori attraverso il rito dell’acqua con cui si stipulano ‘magici’ rapporti tra le persone che decidono di farsi compari o commari a fiori, miscelati al forte ed aspro sapore de fumo di un fuoco purificatore, sono stati i protagonisti di uno senario fantastico e che ha visto Spoltore splendere in onore di San Giovanni, che è anche il santo dell’amicizia.

Da oggi per tutto l’anno, “il sole dopo essersi bagnato tre volte nel mare, ci scalderà purificato”. Questo il messaggio dell’antica celebrazione a cavallo tra il solstizio d’estate boreale e la nascita del santo simbolo del cristianesimo. La festa coincide col passaggio che porta la Terra dal predominio lunare a quello solare nella notte più breve dell’anno e, nella tradizione pagana, serviva per stemperare o esorcizzare la paura del cambiamento per attraversare una notte carica di energie sulle colline e sui monti si accendevano fuochi per cacciare demoni e sreghe e prevenire le malattie.

Noi di SpoltoreNotizie.it ringraziamo l’associazione I Colori del Territorio e tutti coloro che si sono impegnati per far sì Spoltore fosse palcoscenico di questa affascinante e ‘misteriosa’ festa, e tutti coloro che il fuoco l’anno onorato con canti e balli infine conun salto mentre si spegneva.

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Simone Ciuffi

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