Pochi fedeli alla processione in onore del Santo Patrono. Che succede?

Il 28 aprile 2018, come da tradizione, e’ stato il giorno della processione in onore di San Panfilo Vescovo, santo patrono della Città di Spoltore. Un centinaio di fedeli che, partendo dalla Chiesa di “San Panfilo dentro le Mura”, hanno raggiunto a piedi il Convento Cinquecentesco “San Panfilo fuori le Mura”, dove si è celebrata la messa all’ interno della chiesa. Ad officiare le funzioni religiose naturalmente Don Gino Cilli. Tra i presenti anche il sindaco Luciano Di Lorito, il vice-sindaco Chiara Trulli, l’assessore alla Cultura Roberta Rullo ed il Comandante della Polizia Locale Panfilo D’Orazio.

Biografia. Nato nel VII secolo in Abruzzo, era figlio di un pagano che lo ripudiò quando lui si convertì al Cristianesimo. Visse tra il 600 e l’inizio del 700 d.C., durante il pontificato di Papa Sergio I. Fu eletto vescovo nel 682: la tradizione lo descrive come persona di animo molto generoso e gentile ed impegnato per la diffusione del cristianesimo tra i Longobardi. Fu vescovo di Sulmona. Morì a Corfinio, di cui fu probabilmente anche vescovo. È il santo patrono della città di Sulmona e di Scerni, oltre che della nostra Spoltore, dove vi sono chiese a lui dedicate.

Il miracolo. Il miracolo racconta che il padre ordinò a Panfilo di salire sopra un carro e di scendere da Pacile fino alla valle del fiume Gizio. In quel punto la montagna era molto ripida e il carro sarebbe precipitato. Invece, sembra che le ruote del carro siano affondate nella roccia, in modo che Panfilo potesse scendere lentamente a valle. Si racconta che ancora oggi si possono scorgere, sui fianchi del monte, le orme dei buoi e le scanalature prodotte dalle ruote del carro.

Sn.it

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