Spoltore e la “lezione culturale” del Festival delle Letterature

Si è appena conclusa l’intensa quattro giorni di FLA2018, “Festival delle Letterature dell’Adriatico e Altre Cose”. Un appuntamento diventato negli anni un ‘cult’ e che si svolge, a Pescara, sotto la direzione di un giornalista famoso, figlio di uno scrittore e giornalista famosissimo, ed un imprenditore della cultura e dell’editoria. Oltre 150 appuntamenti gratuiti o quasi con scrittori, giornalisti, pensatori, politici, personaggi della musica e della satira hanno intrattenuto migliaia e migliaia di spettatori in diverse zone della Città di Pescara, adiacente alla nostra Spoltore. Main sponsor dell’evento, tra l’altro, è la nota azienda con saldissime origini spoltoresi: la Deco Spa della famiglia Di Zio, capitanata in queste avventure dalla responsabile per le relazioni esterne Valentina. Noi di SpoltoreNotizie.it, oltre ad aver partecipato in qualità di moderatori di alcuni libri nel passato, abbiamo ricevuto anche in questa edizione un trattamento speciale. La nostra presenza, le nostre attività di comunicazione spontanee e da ‘forestieri’, almeno questa è l’impressione percepita, sono state apprezzate dagli organizzatori di questa importante manifestazione culturale, forse un po’ troppo orientata politicamente, ma con uno ‘scopo’ evidentemente INCLUSIVO. Ovvero raggiungere il maggior numero di persone possibili, utenti al di fuori dei confini pescaresi o da ambienti e salotti che sono frequentati più o meno  dalle stesse persone. Eggià! Perchè partendo appunto dal concetto d’inclusione, quindi dalla fine dei meriti del FLA2018, di cui ricordiamo anche l’enorme lavoro dei volontari, ci è venuto in mente quello che probabilmente manca a Spoltore e che, spessissimo, determina il fallimento di moltissime iniziative locali: la scarsa partecipazione dei cittadini spoltoresi, uno dei problemi principali del luogo dove viviamo. Almeno sotto l’aspetto della cultura e degli eventi culturali le carenze nella condivisione delle iniziative, anche poche per la verità, gestite (quasi) sempre dagli stessi personaggi spoltoresi si rivelano nel provincialismo autocelebrativo che, poco o nulla, ha a che vedere con il significato profondo dell’aggettivo di cui stiamo argomentando. Non spetta a noi dire il perchè tutto questo accada con una frequenza statistica. Di sicuro, ne abbiamo parlato molte volte nei nostri scritti, sottolineando alcune delle regole imprescindibili per organizzare qualcosa di veramente bello e per avere la possibilità di invertire questo trend anomalo: una programmazione laboriosa e competente, qualità umane e relazionalisoldi, un piano di comunicazione efficace e sistemico (tempo fa pensammo all’ ufficio di promozione territoriale chiamato ‘Spoltore Marketing’). Ci permettiamo, infine, di ricordare che attraverso le attività culturali si possono sconfiggere anche le ‘paure del territorio’ e che incombono sul futuro di ognuno di noi. In questa epoca di fake news, odio, revisionismo storico, razzismo, intolleranza e conservatorismo risposte alla crisi economica ed al disagio sociale, di cambiamenti che attraversano l’Abruzzo e l’Italia, investire bene sulla cultura significa contribuire a creare una coscienza per il mondo nuovo: una Spoltore del domani più bella e intelligenza. Chi legge (in tutti i sensi) queste parole, secondo noi dovrebbe tenerle sempre bene in mente. E’ vero! Provengono dal ‘giornaletto del paese’ ma è pur sempre il primo della storia di questo territorio. E anche questa, concedetecelo, è stata una buona idea apprezzata e CONDIVISA, GRATUITAMENTE, con migliaia di SPOLTORESI E FORESTIERI ogni giorno.

M.Manzo

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