Lettera al Direttore: “Inutile girarci intorno, bisogna testare gli spoltoresi”

Abbiamo ricevuto lo sfogo e la giusta lamentela, comprensibilissima secondo la nostra umile opinione, di una lettrice della quale non pubblicheremo ovviamente le generalità ma che ringraziamo per il contributo. La scrivente, nella sua missiva, denuncia quello che ormai tutti gli esperti chiamati in causa dallo scoppio della pandemia, anche con colpevole ritardo, cominciano a comprendere o sostenere: e, cioè che senza uno screening della popolazione sarà difficilissimo potersi riappropriare delle proprie esistenze e sperare, presto o tardi, di tornare ad una presunta normalità.

Ecco cosa ci scrive:

“Alla c.a. del Direttore.

Buonasera sono una cittadina di Santa Teresa, la presente la formulo per il dramma che viviamo oggi, a causa del corona virus. La domanda è questa: visto che il vero problema è quello di scoprire gli individui asintomatici, perché non fare a tutta la popolazione test sierologici, in modo da evidenziare le persone che hanno già sviluppato gli anticorpi, per poi sottoporli a tampone, capire se gli stessi risultano ancora positivi o meno, per poi prendere eventuali provvedimenti? Ognuno, nel proprio territorio, potrebbe organizzarsi, sfruttando luoghi, come piazze, scuole e quant’altro. La risposta sarà quella della mancanza di test, ma possibile che con tutta la riorganizzazione delle aziende, a produrre DPI, Respiratori, etc., non si riesca in Italia ad avere, dalle nostre aziende farmaceutiche, i test necessari per sottoporre tutta la popolazione a controllo? Ringrazio dell’attenzione. Saluti!.

Naturalmente chi ci segue ricorderà che, per primi e in totale solitudine, ne abbiamo parlato sui nostri spazi. Esattamente come è accaduto il 24 di febbraio quando si siamo permessi di immaginare quello che poi, nei fatti, è realmente accaduto: cioè Spoltore è diventata ‘zona rossa’ come il resto dell’Italia. Addirittura nell’area metropolitana vigono restrizioni ancora piu’ severe, per ordinanza regionale del Governatore Marsilio c’è l’obbligo di indossare le mascherine per tutti gli spostamenti. Ma cosa accadrà dopo il 4 di maggio? Non è che il Coronavirus sia sparito nonostante le curve dei contagi siano in decrescita ed il numero dei guariti in aumento, come pure il numero dei pazienti in terapia intensiva. Purtroppo si muore ancora. Ieri è toccato ad un infermiere, la prima vittima del mondo della sanità della nostra regione. Insomma basta leggere, informarsi su come si sta procedendo nei luoghi con una migliore efficienza sanitaria. In Veneto, tanto per restare nel nostro paese, o in Germania si fanno test massicci della popolazione, a partire dalle fasce piu’ a rischio o ai lavoratori, e questo sicuramente è il miglior modo per isolare il virus.

Sn.it

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti