Villa Raspa e Grande Pescara, cittadino scrive al Sindaco Di Lorito

Illustrissimo signor Sindaco (e per conoscenza Sua, Direttore, e dei lettori di Spoltore Notizie),
c’è da sospettare che da tempo né Lei né i suoi amministratori, ovviamente per i gravosi impegni istituzionali, non abbiate avuto il tempo di andare a curiosare sul sito del comune e leggere quello che c’è scritto a proposito di Villa Raspa perché altrimenti, ne sono sicuro, ne avreste modificato il profilo che mi sembra alquanto irreale. Eppure già quasi due anni fa nel mese di ottobre 2015, su questo giornale, apparve un articolo in cui ci si rammaricava per i toni vagamente dispregiativi, o comunque superficiali, utilizzati per descrivere la realtà socio-economica della frazione. Sarebbe il caso di cambiare quelle espressioni che risultano al di fuori del tempo: che so non menzionare per esempio le attività chiuse da tempo e menzionare invece quelle della grande distribuzione che si sono insediate sulla 602 nel giro di pochi anni (circa 5 credo). Sicuramente anche per Lei Villa Raspa non è più quella del lontano 1961, eppure ancora si legge nella bacheca comunale: “Villa Raspa ha sviluppato ancor più quella caratteristica che fu propria già ai tempi del censimento della popolazione del 1961, in cui l’ISTAT la qualificava come frazione geografica speciale gravitante su Pescara” e poi ancora: “La cultura locale, fatta eccezione per i primi nuclei di abitanti colà (sic ndr) installati oltre un secolo fa, risente dell’influsso di quella pescarese anche nella forma dialettale del linguaggio parlato”. A tal proposito, Signor Sindaco, l’informo che ormai sia a Villa Raspa che a Pescara sono rimasti in pochi a parlare il dialetto, e forse anche nel centro storico spoltorese. Non dovrebbe poi meravigliarsi se a Villa Raspa, quando c’è stato il referendum su la Grande Pescara, i cittadini, sentendosi ignorati dall’amministrazione comunale, in massa abbiano votato a favore. Infatti gli abitanti della frazione più popolosa di Spoltore (5.059 abitanti), non sembrano soddisfatti che per qualsiasi affare burocratico da sbrigare debbano raggiungere il centro storico dove si trovano oltre a tutti gli uffici del comune, anche la sede della Asl, della polizia locale e perfino dei carabinieri. Lei, Signor Sindaco, benché notoriamente contrario all’unione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore per una presunta perdita di specificità della sua cittadina, anche “ob torto collo” avrebbe il dovere di far sapere alla cittadinanza quali passi intende muovere per rispettare la volontà popolare che democraticamente si è espressa a favore del Sì. Invece nel programma elettorale che ha portato alla vittoria la sua coalizione si leggono solo alcune oscure espressioni prive di significato del tipo: “Spoltore avanzerà le sue proposte (quali? ndr) all’interno di un dibattito aperto con le altre comunità”. Ed anche: “La conferenza dei comuni dell’area metropolitana dovrà essere il luogo del confronto e delle scelte (ma va? ndr)” oppure: “L’Amministrazione comunale dovrà essere protagonista su questa tematica e avanzare proposte concrete in merito (ancora quali? ndr)”. In conclusione, Le domando: secondo Lei non sarebbe il caso di descrivere meglio nel’home page di Spoltore la realtà di Villa Raspa? E poi perché non attivarsi per l’unione dei tre comuni, come dovrebbe essere suo dovere?
Lettera Firmata
Nota di redazione
Naturalmente, data l’attualità del tema proposto e con sincerità ci auguriamo, anzi invitiamo il primo cittadino spoltorese Luciano Di Lorito ad usufruire o, anche meglio, sfruttare i nostri spazi editoriali per il suo inevitabile contributo di qualità.
Sn.it

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