Caos Aca: l’organo amministravo è un Cda

Stanno montando le enormi polemiche intorno alla nuova governance dell‘Aca Spa, l’azienda pubblica che gestisce il ciclo integrato dell’acqua. L’assemblea dei soci  ha eletto con 37 voti favorevoli e 3 contrari (Castilenti, C.S.Angelo e Tocco da CasuriaLuca Toro presidente e Mirko Velluto e Giovanna Brandelli consiglieri. Le candidature erano state presentate a inizio seduta da 35 sindaci di centrosinistra tra cui anche il nostro Comune di Spoltore. Al momento del voto gli esponenti di centrodestra, favorevoli alla scelta di un amministratore unico in linea col “Decreto Madia”, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta. L’assemblea Aca, alla presenza di 57 sindaci, si era aperta con la discussione sul documento presentato dal primo cittadino di Pescara Marco Alessandrini in rappresentanza di 35 Comuni per il ritorno al Cda a tre membri, a parità di spesa rispetto al compenso dell’ex amministratore unico, così suddiviso: 40 per cento al presidente e il restante 60 per cento ai due consiglieri. Il presidente del collegio sindacale Roberto Costantini, dopo aver illustrato l’attività svolta dal giorno dell’insediamento ad oggi (pagamento degli stipendi dei dipendenti e della prima rata del concordato preventivo, costituzione in giudizio nei contenziosi che si sono determinati nell’ultimo periodo), ha ricordato che il 23 settembre e’ entrato in vigore il decreto Madia sulla cui applicabilità e’ stato acquisito il parere dell’avvocato Costantino Tessarolo. Il decreto Madia, secondo il parere del professor Tessarolo, prevede che l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico debba essere costituito di norma da un amministratore unico e che il cda e’ eccezione alla regola, che deve essere approvato con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. “La norma che prevede che le società a controllo pubblico sono amministrate da un amministratore unico e’, quindi – secondo l’avvocato Tessarolo – immediatamente applicabile e non ammette, allo stato, alternative”. L’assemblea si è quindi divisa tra i sostenitori del cda e quanti sostenevano l’opportunità di mantenere un amministratore unico. Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha insistito per il rispetto del decreto Madia, invitando i colleghi del centrodestra a votare un amministratore unico indicato dal centrosinistra, a patto che si rinunciasse all’indicazione di un Cda. “Non si può rischiare che l’organo che eleggeremo possa essere ritenuto non legittimamente costituito”. Il sindaco di Francavilla Antonio Luciani ha insistito per il cda: “E’ scorretto invocare il rispetto delle leggi solo quando vi fa comodo”, ha detto rivolto ai sindaci di centrodestra che annunciano ricorso al tribunale. “Noi all’Aca votiamo contro il cda e a favore di un solo amministratore perché ci interessa acqua potabile a tariffe giuste, mare balneabile e basta, il PD vota per ripristinare il cda perché gli interessa spartire poltrone con qualche traditore e basta, i grillini e partiti centro destra non pervenuti e basta. Noi li porteremo in tribunale perché il cda è illegale e non basta”. Queste le parole del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.

Questa, invece, è la posizione del sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito e diffusa dal suo ufficio stampa lo scorso 1 ottobre

È necessario avviare un nuovo percorso basato sulla necessità di assicurare maggiore investimenti a Spoltore e una migliore qualità dei servizi offerti dall’Aca”. È quanto ha affermato il Sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, pronto a chiarire la sua posizione in merito al futuro dell’azienda acquedottistica.

“La precedente governance, pur avendo intrapreso l’opera di risanamento economico–finanziario, che naturalmente deve essere alla base dei compiti e delle responsabilità di chi amministra un Ente, non ha avviato un’efficace azione di contrasto ai problemi del territorio. Problemi che sono sotto gli occhi di tutti, tant’è vero che lo stesso consigliere Febo ha piu’ volte diffidato e denunciato l’immobilità dell’Aca a Spoltore. Non riesco bene a comprendere a questo punto qual è la sua posizione nei confronti dello stato attuale dell’Aca. Intravedo una strumentalizzazione della sua parte politica”, ha aggiunto Di Lorito.

“Ad ogni modo, tornando nel merito della questione, credo che l’azione di risanamento debba essere ora accompagnata da un’adeguata riqualificazione delle funzioni tecniche e organizzative di un’azienda che si occupa della gestione di servizi primari. Pertanto, il mantenimento dell’equilibrio dei conti, seppur necessario, non è sufficiente a garantire una condizione ottimale. In quest’ottica e in questa fase ritengo che il modello del Consiglio di Amministrazione, che non aumenti costi rispetto alla precedente governance, sia la scelta migliore, dal momento che siamo di fronte a una realtà rappresentata da ben 64 soci e tra tanti attori una maggiore collegialità aumenta il dialogo e il confronto ”. 

“In questa nuova fase coloro che avranno l’incarico di gestire l’azienda nell’interesse dei cittadini e nel rispetto dei temi ambientali oltre che finanziari, dovranno stabilire con certezza gli obiettivi da raggiungere per dare un impulso forte. È bene, dunque, avviare una sana ed efficiente riorganizzazione, che assicuri un netto miglioramento dei servizi. Bisogna creare la percezione che ci sia una possibilità di risoluzione dei problemi, che attualmente manca, per il bene della collettività”, ha spiegato il Sindaco Di Lorito.

Ricordiamo, infatti, che il  DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2016, n. 175  Testo unico in materia di Societa’ a partecipazione pubblica, all’art.11 comma 2 così recita: “L’organo amministrativo delle societa’ a controllo pubblico e’ costituito, di norma, da un amministratore unico.”

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