Con D’Alfonso a Roma e le “dimissioni a raffica” salta la Grande Pescara

Questa notizia stava circolando già da un pò di tempo. Parliamo di quello che interessa maggiormente la nostra città del futuro: cioè del progetto di fusione nella città metropolitana, la Grande Pescara, a partire dal 1 gennaio 2019. Che succede? Si fa oppure no, si domandano ancora in tanti e ce lo domandano sempre più spesso i lettori di SpoltoreNotizie.it. Gli ultimi sviluppi politici (il ‘presidente romano’ Luciano D’Alfonso eletto in Senato che attende l’inveramento, gli assessori Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo che hanno abbandonato la maggioranza di centrosinistra sbattendo la porta) sono la pietra tombale per questa soluzione amministrativa già abbondantemente frenata da molti dei protagonisti. Gli unici a restare sulle barricate, insieme alla classe dirigente pescarese, favorevole in linea generale all’accorpamento di Montesilvano e Spoltore nel nuovo Comune baricentricamente spostato verso la Costa Adriatica, lo ricordiamo ad onor del vero, erano e restano i ‘grillini’ del Pescarese (compresi gli spoltoresi) e quelli Regionali. E in effetti l’idea, almeno secondo noi che scriviamo, porterebbe vantaggi dal punto di vista dei finanziamenti pubblici: cioè quelli che mancano per trasformare l’area metropolitana in una ‘smart city’ con mobilità urbana e servizi più intelligenti. Qualcuno non è invece d’accordo sottolineando la fiscalità meno oppressiva per le imprese e persone fisiche che dimorano a Spoltore, argomento ribadito in plurimi comunicati stampa (pochino, secondo noi, dato che si tratta di 3/4 punti percentuali, anche se è vero che Spoltore è ‘meno cara’ di Montesilvano e Pescara o lo era prima del ‘caso Di Gregorio’). Ma, tornando alla questione che si intreccia con gli scenari politici abruzzesi, ed anche quelli nazionali, è molto probabile che si torni a nuove elezioni, forse addirittura ad ‘elezioni totali’. Per la Regione Abruzzo per le motivazioni esposte dai ‘big’ dell’Emiciclo che hanno parlato di “fallimento dell’amministrazione D’Alfonso” di cui gli stessi, pur essendo stati sempre molti critici, hanno fatto parte. Per dare un Governo alla nostra Repubblica Italiana dato che l’attuale Parlamento, complice una legge elettorale scellerata, non sembra poter offrire (agli italiani e al presidente Mattarella) con le dovute garanzie. Infine se in questo complicato tourbillon, anche di chance politiche, gli attuali rappresentanti dell’elettore spoltorese decidessero di spiccare il voto, di fare il Grande Salto: che cosa accadrebbe? Quello che abbiamo appena detto ovviamente. Perchè diciamocelo senza mezzi termi. Siamo ad un bivio, anzi dentro un momento di grande caos e cambiamento,  verso la Terza Repubblica. Che potrebbe essere migliore o peggiore di quelle precedenti. Oggi ci sentiamo pessimisti nell’intelligenza, ottimisti nella volontà (citando Gramsci). Al voto ad ottobre? Stavolta, cari adorati lettori, non sarebbe fantapolitica né realpolitik.

 

Marco Beef

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