Il tema dei ‘costi della politica’ è sempre caldissimo ed al centro del dibattito. Per esempio, adesso che ci sono le elezioni regionali, i cinquestelle sono tornati a cavalcare l’onda di una loro battaglia ideologica: la riduzione degli stipendi detti ‘indennità’ per i 31 consiglieri regionali che verranno eletti all’Emiciclo d’Abruzzo il prossimo 10 febbraio 2019. Secondo il dispositivo pentastellato, che non approvato durante la legislatura regionale scorsa, lo stipendio mensile dei consiglieri e dei presidenti di Giunta e Consiglio dovrebbero essere ridotto da 11.100 euro a 5.000 mensili, e per i secondi da 13.800 euro a 6.500 euro. Una cifra che produrrebbe un risparmio, nel quinquennio a venire, di 23 milioni di euro. Soldi, questi ultimi, che potrebbero essere impiegati per finanziare borse di studio, incentivare l’occupazione o sostenere le attività culturali, tanto per fare degli esempi semplici sperando di non essere tacciati di demagogia.

Ma oltre alle indennità (di carica e di funzione) gli eletti al Palazzo della Regione Abruzzo hanno anche diritto – secondo noi di SpoltoreNotizie.it si tratta di un grosso privilegio – anche dei rimborsi spese fino a 4.500 euro mensili. Ai consiglieri regionali viene assegnato ‘un forfait’ a prescindere da quanto si spenda effettivamente per vitto, alloggio e viaggio e a prescindere dal luogo di provenienza. In pratica guadagnano moltissimo denaro, anche se il loro lavoro è certamente impegnativo. Un chirurgo, con 15 anni di esperienza e con due scatti di anzianità, quindi con lunghi periodi di studio alle spalle (università+specializzazione) percepisce una busta paga mensile di 6.240,95 euro con ritenute che ammontano a 3.560 euro: restano 2.680 euro. In pratica un consigliere regionale, magari senza nemmeno la laurea, riesce a portarsi a casa nei cinque anni di legislatura all’incirca 660mila euro, una cifra che un medico specializzatissimo si sogna.

Che ne pensate, cari lettori?

Sn.it