Elezioni: il Partito Democratico vince in Abruzzo soltanto a Spoltore

Il Partito Democratico, quello guidato a livello nazionale da Matteo Renzi, vince in Abruzzo soltanto a Spoltore. E’ questa l’analisi politica all’indomani di tutte le elezioni amministrative 2017. I ballottaggi di domenica 25 giugno hanno, infatti, concluso quel lungo tour de force, campagna elettorale compresa, per il rinnovo dei sindaci e dei consigli di molti capoluoghi di regione ed importanti città italiane, tra le quali appunto ricordiamo anche il Capoluogo d’Abruzzo, una popolazione di 58.875 abitanti, ed Avezzano (42.425), entrambi amministrati dal centrosinistra a guida PD. Come sappiamo, a L’Aquila ha vinto Pierluigi Biondi, espressione del centrodestra sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con Salvini ed altre liste civiche. Mentre nel capoluogo marsicano finisce l’era di Gianni Di Pangrazio, fratello del presidente del Consiglio Regionale Giuseppe (PD), avendo gli elettori conferito la loro preferenza a Gabriele De Angelis, espressione del centrodestra ma senza simboli (come la candidata sindaca spoltorese Marina Febo). Centrosinistra male anche negli altri due comuni abruzzesi chiamati al ballottaggio: a Martinsicuro Massimo Vagnoni (centrodestra) ha avuto 3.360 voti pari al 55,70%, mentre Leo Castiglione (liste civiche) è il nuovo sindaco di Ortona con il 52,15% delle preferenze. Non pervenuto neppure il MoVimento 5 Stelle che, soprattutto in Abruzzo, fa fatica a selezionare una classe dirigente in grado di catturare la fiducia degli elettori.

Il Pd esce sconfitto da questa tornata elettorale. Abbiamo perso l’Aquila e Avezzano mentre le divisioni del centrosinistra hanno prodotto la sconfitta ad Ortona. Questi sono segnali che non vanno sottovalutati e, per questa ragione, riconosco come segretario che oggi bisogna fare i conti con una significativa battuta di arresto. Mi amareggia il risultato dell’Aquila, una sconfitta che deve farci riflettere. Dobbiamo capire come si è determinata questa caduta, quali  errori sono stati commessi, quali tentennamenti hanno causato dubbi e tensioni. La nostra analisi deve essere chiara, netta e responsabile. Oggi dobbiamo ripartire dai temi e problemi che riguardano le persone: il lavoro, lo sviluppo e il sociale. Non possiamo soffermarci sui personalismi che sono il nostro primo e vero ostacolo. I cittadini sollecitano idee, scelte condivise e hanno necessità reali. Di fronte a questo dobbiamo ritrovare il dovere di una azione incisiva, determinata e per farlo abbiamo amministratori, dirigenti, uomini, donne e giovani che hanno esperienza, serietà e capacità per ritornare ad essere protagonisti e vincenti. Analizzeremo questa sconfitta, lo faremo con grande serietà  e troveremo le ragioni per riprendere con forza il nostro impegno comune, con responsabilità e determinazione. Non ci aiuteranno  le troppe parole e i conflitti  ma le azioni concrete”. Queste le parole del segretario regionale Marco Rapino.

Ricordiamo che a livello nazionale il Partito Democratico ha perso a Genova, storico feudo della sinistra italiana, ma anche a Pistoia, La Spezia, Lodi, Monza, Como, Asti, Piacenza e nella rossa Sesto San Giovanni. Nella nostra città, invece, il sindaco Luciano Di Lorito (PD) ha vinto in scioltezza, al primo turno, avendo conquistato la fiducia dei ‘pochi elettori’ che si sono recati alle urne (62,22%) per scegliere la guida politica e amministrativa del comune. Il dato drammatico di queste elezioni (oltre al flop del PD targato Matteo Renzi) è stato, appunto, quello dell’affluenza: molto bassa in tutti i comuni chiamati al secondo turno, di poco superiore al 50% degli aventi diritto.

 

 

Sn.it

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