Grande Pescara: il Comune di Spoltore in Regione per “rinviare la fusione”

La vice presidente del Consiglio Francesca Sborgia è stata ascoltata ieri, 26 aprile 2018, all’Aquila dalla I Commissione (Bilancio e Affari Generali) del Consiglio Regionale che sta lavorando in questi mesi alle disposizioni per l’istituzione del Comune di Nuova Pescara. La richiesta della portavoce del centrosinistra spoltorese ai rappresentanti dell’Ente regionale è di rinviare la fusione. “Noi”, ha spiegato Sborgia alla Commissione, “siamo contrari e continuiamo a contrastare questa scelta irragionevole. Auspichiamo un rinvio del procedimento e suggeriamo di utilizzare il mandato in corso per sperimentare una gestione integrata di alcuni servizi, anche per comprendere la fattibilità di questa fusione”. L’amministrazione Di Lorito (Partito Democratico) non ha mai nascosto, in questi anni, perplessità legate alla nascita del nuovo comune. “Noi”, prosegue il comunicato dell’Ufficio Stampa che riporta la nota della Sborgia, “non abbiamo mai condiviso questo referendum, sia nella fase iniziale guidata dal comitato promotore voluto da Carlo Costantini, sia quando è stato approvato dal Consiglio Regionale guidato dal centrodestra”. Un referendum, secondo la vice presidente, “il cui risultato è figlio di una comunicazione ingannevole e fuorviante completamente basata sui temi dell’antipolitica: in campagna elettorale si è parlato solo di tagliare le poltrone per ridurre i costi, enfatizzando in maniera del tutto distorta il risparmio economico che andremo ad avere eliminando due consigli comunali”. Un risparmio che secondo gli scriventi sarebbe risibile: “in un mese tutti i consiglieri di Spoltore percepiscono solo 228 euro”, fatta ovviamente eccezione per i costi della politica legati agli assessori e carica presidenziale. “Purtroppo”, prosegue l’esponente del PD di Spoltore, “adesso ci troviamo già in una fase successiva e abbiamo il dovere di rispettare il risultato del referendum: ma come è possibile discutere alla fine di aprile 2018 di una legge che prevede lo scioglimento di tre importanti consigli comunali il primo gennaio 2019?”. “Quale grande esperto si farà carico della responsabilità di coordinare questa fusione a freddo? Con quale tempistica? Non c’è una sola esperienza analoga in Italia, da dove si è preso spunto per questa legge di fusione?” Queste le domande della consigliera spoltorese che dovrebbero avere una risposta ma che, secondo la stessa, nessuno sembra in grado di trovare. “Manca qualsiasi tipo di pianificazione”, incalza: “fino ad oggi non è mai stata fatta una programmazione relativa alle infrastrutture che tenesse in considerazione la nascita di un unico comune. Attualmente il trasporto pubblico non prevede nemmeno un collegamento diretto tra Montesilvano e Spoltore. Tutti i progetti in discussione continuano a considerare i tre comuni come enti separati, al punto che le nostre richieste per avere sul territorio di Spoltore una scuola superiore, la caserma dei Vigili del Fuoco, un parcheggio di scambio o il nuovo stadio di Pescara sono sempre state, nel migliore dei casi, ignorate. Come se non bastasse, alle prossime elezioni provinciali Spoltore, Pescara e Montesilvano non verrebbero rappresentate in alcun modo, non avendo consiglieri in carica e dunque eleggibili: una situazione a nostro avviso incostituzionale e assolutamente inaccettabile”. Di parere opposto, invece, i grillini spoltoresi che sono tornati a chiedere attraverso i ‘portavoce regionali’ la conclusione rapida di questo iter legislativo avviato col benestare dell’ancora presidente di RegioneAbruzzo Luciano D’Alfonso (PD), ora eletto in Senato, sulla base di quanto espresso dai cittadini spoltoresi col referendum 2014.

Sn.it

CONDIVIDI POST

Rimani Connesso

Altri Aggiornamenti