Il Consiglio di Spoltore “unanime” sulla fusione fra Ambiente, Linda e Attiva

È stata approvata in sede di Consiglio Comunale a Spoltore, nel pomeriggio di ieri giovedì 30 agosto 2018, la delibera che ha dato il consenso del nostro Ente al progetto di fusione per incorporazione di ATTIVA S.P.A. e LINDA S.P.A. in AMBIENTE S.P.A. Questa operazione che vede appunto le due società partecipate operative sui territori di Città Sant’Angelo e di Pescara fondersi all’interno dell’ambito consortile di Ambiente spa, a quanto detto anche da alcuni tecnici di settore, dovrebbe produrre una maggiore efficienza ed un risparmio economico a favore dei cittadini utenti (costano comunque tanto ai cittadini). Durante la suddetta assise pubblica tenutasi nel nostro palazzo di città, sono intervenuti i rispettivi presidenti amministratori delle tre società in oggetto i quali hanno avuto modo di illustrare, con l’aiuto di immagini proiettate, alcune linee di massima su quello che dovrebbe essere un progetto industriale lungimirante. In linea con l’argomento, anche se non previsto dallo stesso punto all’ordine del giorno, sono state affrontate delle previsioni in merito a quelle che potrebbero essere delle evoluzioni naturali dell’idea di fusione. Soprattutto dai banchi dell’opposizione sono state sollevate delle attenzioni a riguardo di evoluzioni future a questa visione pubblica della gestione dei rifiuti. La discussione consigliare di ieri è stata anche un’occasione per rimarcare gli importanti sacrifici che il nostro Comune di Spoltore ha affrontato e continua ad affrontare in merito alle discariche da tempo presenti all’interno dei nostri confini. Nella circostanza non sono mancati interventi a riguardo del cosiddetto “ecomostro”, un impianto di riciclaggio presente sul territorio spoltorese nei pressi di Colle Cese, costato svariati miliardi di lire a carico della collettività, ma mai entrato in funzione. Certamente, il progetto di cui trattiamo si avvia, ormai, alla concretezza realizzativa e tra non molto, salvo imprevisti, potrà iniziare a dimostrare la veridicità della propria efficienza. È scontato che i cittadini, in cambio di una sempre più perfezionata differenziazione dei rifiuti domestici esigono, ognuno nei rispettivi territori di appartenenza, garanzie sul miglioramento della qualità della vita nell’ambiente in cui risiedono e su un proporzionato risparmio in termini economici della tassa sui rifiuti. Se ciò non dovesse accadere è logico che chi si è trovato nella responsabilità di decidere per il popolo se ne debba assumere tutte le conseguenze.

Simone Ciuffi

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