Luciani boccia la ‘Grande Pescara’: «Classe dirigente non al livello»

Anche il sindaco ‘dem’ Antonio Luciani entra nel dibattito sulla cosiddetta ‘Grande Pescara’. Il primo cittadino di Francavilla al Mare in una intervista ha dichiarato di essere contrario alla proposta di fusione ma non per questioni ideologiche. “Sarei anche favorevole all’idea di una area metropolitana – si legge sul sito dell’Ansa – ma, visto come sta andando mi rendo conto che non abbiamo nè una classe politica locale nè una classe amministrativa in grado di gestire questa cosa”. Luciani é però convinto che la fusione di Pescara con Montesilvano e Spoltore avrà delle ripercussioni anche su Francavilla, nonostante il comune sia giuridicamente amministrato da un’altra provincia. “Sono consapevole – ha spiegato l’avvocato francavillese – che si farà, a prescindere dagli interlocutori: il meccanismo non si fermerà”. Il riferimento é, in quest’ultimo inciso, alla proposta del sindaco Ottavio De Martinis che ha chiesto alla Regione Abruzzo di fermare e bloccare la legge istitutiva della Nuova/Grande Pescara. “Vista da fuori è che questa cosa mantenga il rischio di finire in un disastro cosmico. Io mi sarei opposto non per l’idea in sè, ma per il momento storico. Francavilla non avrebbe da guadagnare da questa fusione”. Queste le parole conclusive di Luciani che, inevitabilmente, allargano lo scenario del dubbio. Davvero il livello offerto dalla classe dirigente non è in grado di gestire il processo costitutivo della 19esima città metropolitana d’Italia? Ai posteri l’ardua sentenza.

Una cartina geografica della Nuova Pescara

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