Nuova Pescara, Sospiri (FI) annuncia: “Non permetteremo che Spoltore torni al voto prima”

Dal Comune di Pescara e dalla Regione Abruzzo, entrambi a guida centrodestra, continuano ad arrivare segnali di ‘forte pressing’ verso il Comune di Spoltore. L’argomento specifico è il processo di fusione nel nuovo soggetto amministrativo, che insieme a Montesilvano, a partire dal 2022, dovrebbe dare vita alla 19/esima città metropolitana d’Italia, ovvero la Nuova Pescara.

Di seguito la nota inviata dall’ufficio stampa di Forza Italia contenente le parole del presidente della Commissione Statuto, Claudio Croce, e di Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo.

“Il Comune di Pescara ha una gravosa responsabilità sulle proprie spalle: guidare da capofila la macchina amministrativa che dovrà condurci, entro il primo gennaio 2022, alla costituzione formale della Nuova Pescara. Il primo step improcrastinabile è la formazione della Commissione intercomunale Statuto che dovrà inviare alla Regione la bozza del primo Statuto e la relazione sui lavori in corso, ricordando che c’è un fondo regionale a disposizione di 300mila euro da utilizzare per avvalersi dell’opera di consulenti che dovranno studiare il fascicolo sotto il profilo amministrativo e giuridico. Ricordiamo che, se non dovessimo rispettare la scadenza, Spoltore, dove il Consiglio giungerà a fine mandato proprio nel 2022, non tornerà al voto, ma finirà per due anni nelle mani di un Commissario prefettizio, che non sarà né il sindaco di Pescara né di Montesilvano, e questa è certamente un’ipotesi non auspicabile”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, sentito nel corso della seduta della Commissione Statuto, Regolamenti e Nuova Pescara presieduta da Claudio Croce.

“Con la ripresa dei lavori post pausa estiva – ha spiegato il Presidente Croce – abbiamo scelto di convocare in Commissione gli attori principali di quel processo amministrativo che dovrà portarci alla nascita de La Nuova Pescara, tramite la fusione del capoluogo adriatico con Spoltore e Montesilvano. Il loro contributo ci aiuterà a dare un’accelerazione importante alle attività necessarie per giungere al traguardo”.

A ripercorrere brevemente l’iter della legge è stato il Presidente del Consiglio regionale Sospiri: “Padre dell’iniziativa è stato l’onorevole Carlo Costantini quando, da capo dell’opposizione, ha presentato la prima proposta di fusione all’allora Presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, uomo ricettivo delle novità, innescando il processo normativo per lo svolgimento di un referendum consultivo sulla base delle norme nazionali. L’esito di quel referendum svoltosi in contemporanea con le elezioni regionali fu chiaro: il popolo si è espresso a favore della fusione. Nel frattempo il governo regionale è passato nelle mani del Governatore D’Alfonso che nei primi sei mesi non ha attivato le procedure. Nel 2015 sono state depositate le prime proposte di legge, la prima del Movimento 5 Stelle, poi la mia e, a quel punto, anche una della maggioranza, avviando l’iter di rilettura e possibile unificazione dei tre documenti. La norma approdata in Consiglio regionale è stata da me emendata in tre punti fondamentali: innanzitutto, se la nascita della Nuova Pescara era considerata un fatto positivo, occorreva prevedere un fondo regionale per sostenere la nascita della nuova entità territoriale, per finanziare la disponibilità di strumenti utili per studiare quello che di fatto è un progetto pilota in tutta Italia, ricordando che noi non vogliamo fare la città più grande d’Italia o più importante de L’Aquila. Il nostro obiettivo è di dare vita al punto di attrazione più importante del Medio Adriatico. E per questo abbiamo previsto un fondo di 300mila euro a disposizione della Commissione Statuto che dovrà redigere la bozza dello Statuto e del Regolamento della nuova città, risorse utili anche per avvalersi della consulenza di esperti della materia. Secondo punto: la legge ci pone la scadenza del primo gennaio 2022, quando tutte le procedure dovranno essere concluse e dovremmo celebrare la nascita della nuova città. Ora, se effettivamente l’iter fosse cominciato all’indomani delle elezioni, saremmo stati pronti per il primo gennaio 2022, ma consideriamo che siamo partiti nel 2019, a ridosso delle elezioni, i tempi sono stretti. Le legge prevede che debba essere inviata alla Regione una relazione sulla fusione: ricordo che il Presidente Lolli ha indetto la prima Assemblea Costituente, ma da quel momento non mi sembra siano stati rispettati gli altri step, primo dei quali la costituzione delle Commissioni intercomunali tematiche, tra cui la più importante, la Commissione Statuto. Consapevoli dei ritardi, abbiamo dovuto prevedere una possibilità di slittamento della scadenza al primo gennaio 2024. Nel frattempo che si fa? Si studia e si organizza la fusione dei servizi delle tre città, come rifiuti, trasporti, ciclo idrico, infrastrutture. E bisogna farlo in fretta – ha ribadito il Presidente Sospiri – ricordando che, se il primo gennaio 2022 non saremo pronti, non permetteremo che a Spoltore si torni al voto per soli due anni, ma piuttosto la città sarà affidata a un Commissario prefettizio, quindi per due anni non ci sarà un sindaco. Il terzo impegno, infine, è stato quello di aver previsto un sostegno economico concreto per la Nuova Pescara una volta avviata, stabilendo che per i primi cinque anni, dal primo gennaio ’22, nelle casse della nuova città, finirà il 7 per cento delle accise sul consumo del gas, ossia circa 1milione di euro l’anno, per 5 anni, che andrà sul titolo primo del bilancio, quello delle spese correnti. Quello che oggi la Regione chiede al Comune di Pescara, è di fare proprio il ruolo di capofila a fronte delle esitazioni delle altre due città, e di procedere con la nuova Assemblea Costituente e con la nomina della Commissione Statuto. A Pescara chiediamo di non metterci nell’imbarazzo ai danni della città di Spoltore: facciamo celermente tutto ciò che c’è da fare sino al 2022”.

“A questo punto – ha chiuso il Presidente Croce – al fine di sensibilizzare le altre amministrazioni e di accelerare l’iter, nelle prossime sedute della commissione inviterò i sindaci o i loro delegati dei comuni di Montesilvano e Spoltore per aprire un lavoro congiunto che dovrà marciare parallelamente”.

Al momento in cui scriviamo non abbiamo informazioni circa il pensiero della maggioranza di centrosinistra spoltorese in replica a quanto espresso dai colleghi politici pescaresi. Sappiamo di per certo, però, che da Montesilvano, attraverso le parole del presidente del Consiglio Comunale Ernesto De Vincentis, della richiesta alla Regione di un nuovo referendum poichè nel 2014 si sarebbe votato Sì per “nel caos dell’affollamento di schede”.

Sn.it

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