Passarelli (M5S): «Il mio impegno per via Arno riguarda la mia casa»

Riportiamo la nota della consigliera comunale Filomena Passarelli del MoVimento 5 stelle di Spoltore in merito alla questione delle palazzine di Via Arno, soggette al problema delle esondazioni delle acque fluviali e in cui lo stesso politico pentastellato risiede. Come è noto quel complesso edilizio, ma anche tante altre realtà immobiliari costruite – secondo noi inspiegabilmente – nel corso degli anni lungo il Fiume Pescara, nella popolosa frazione di Santa Teresa, sono interessate dai problemi idrogeologici del territorio.

«Faccio con voi un piccolo riassunto e un mio modesto punto di vista della giornata di giovedi 8-11, anche per l’interessamento mediatico della vicenda. Nella sala comunale di Santa Teresa di Spoltore, si è tenuto l’incontro con gli Ingegneri della Soles Tech, invitati da me, per un intervento di sollevamento delle palazzine e messa in sicurezza vista la posizione dei fabbricati a ridosso del fiume Pescara, situazione che negli ultimi anni è andata peggiorando. Le concause sono diverse, riscaldamento globale se partiamo da lontano, ma la causa principale è la non riqualificazione del fiume in questione, la cementificazione fino a ridosso della riva, la non tutela degli argini, il disboscamento e il dilavamento dei terreni fanno si che l’acqua arriva più velocemente e con più energia a valle, non dimentichiamoci dell’occupazione di vasche naturali rubate al fiume, terreni che dovevano essere e potevano essere utilizzati in modo diverso, tutto questo è riconducibile ad una miope visione della realtà e del territorio, a non avere lungimiranza e al rifiuto di informarsi di porsi delle domande di essere curiosi e cercare le soluzioni migliori, confrontarsi, discutere e saper fare un passo indietro, la verità non l’ha nessuno. Ribadisco se ancora non fosse chiaro che il mio impegno per via Arno riguarda la mia casa. La mia proposta riguardo a questo intervento l’ho fatta in vista di finanziamenti europei (85%) e ad oggi il 15% da parte dei proprietari, ma il mio impegno  l ho sempre detto era trovare finanziamenti nei fondi per il dissesto idrogeologico per questa restante parte. Ribadisco che è una proposta come ce ne sono tante altre, e ad oggi questa è quella più completa sia in termini di finanziamenti sia di chi deve realizzare. Quando un  territorio ha problematiche cosi gravi non si può strumentalizzare e non si possono fare promesse che non potranno realizzarsi. Abitando da vent’anni in Via Arno, e vedendo chi è venuto a fare campagna elettorale da quando ci abito, da destra a sinistra non li nomino, ci teniamo sul generale, un piccolo aneddoto un pomeriggio mio figlio allora piccolo è risalito con un cappellino, e mi ha chiesto mamma cos’è la politica,  quel signore che ti ha dato il cappellino non va votato e lui:perché? Perché la dignità, le idee non sono in vendita. Le persone in tutti questi anni passati sono state soggiogate dalle promesse non mantenute non è che si pretendeva di risolvere il problema dall’oggi al domani parliamo di un arco di tempo che abbraccia un vent’ennio, ero giovane e adesso ho una certa età.

Una delle tante opere che per anni abbiamo sentito era la riqualificazione del fiume farlo diventare navigabile e con la pista ciclabile lungo gli argini, sepolta in provincia se qualcuno legge e la vuole tirare fuori e dirci quanti soldi di progetti e di onorari sono stati spesi senza realizzare il manufatto siamo qui ad ascoltare.

Questo è solo un esempio di quello che io ho sentito e non dimenticato di tutti questi anni.

Siamo ad oggi e non credo più a nessuno e nemmeno a mezza chiacchiera su facciamo diciamo interveniamo.

Il mio consiglio spassionato è di non affidarsi a nessuno, e il mio sogno era per tutti gli abitanti miei vicini avere l’orgoglio e il coraggio di dire ce l’abbiamo fatta da soli senza ringraziare nessuno ed essere d’esempio agli altri.

L’incontro avvenuto ieri, ci ha chiarito tecnicamente e materialmente come la mia proposta si realizza. Insieme al Sindaco Luciano Di Lorito che gentilmente è stato con noi a cui vanno i miei ringraziamenti,insieme ai Consiglieri Comunali Giordano Fedele e Francesca Sborgia, che ringrazio, ho invitato tutti come amministratori di questo territorioLa dimostrazione del progetto è una tecnica all’avanguardia che abbiamo in Italia. La conoscenza è e deve essere qualcosa che va aldilà di miope vedute di parte. La politica deve aprire nuovi orizzonti non può e non deve essere fine a se stessa, noi viviamo di politica, in ogni nostro atto e gesto quotidiano facciamo politica. Le soluzioni sono tante e vanno valutate tutte, anche alla luce di nuove scoperte e di nuovi studi e ricerche, capire, informarsi, interrogarsi è il nostro pane quotidiano.

Continueremo a lottare a trovare soluzioni, faremo proposte, faremo fino in fondo il nostro dovere quello per cui siamo chiamati, rispettiamo e rispetteremo sempre le istituzioni del nostro paese, che vanno aiutate a trovare la giusta strada per fare del bene ai cittadini tutti, solo insieme uniti una comunità può vivere meglio, ed è quello che noi sogniamo.

Possiamo oggi capire di chi è stata la colpa, perché poi pagherà? Galera, risarcimento, cosa? Chi ha lucrato chi ci ha guadagnato costruendo le nostre case? Io lo so, ma pochi si fanno queste domande.

Vogliamo creare uno strappo in questa comunità, denunciando, scavando nelle carte interessare la procura, oppure la vogliamo smettere di prendere posizioni e costruire consenso univoco a risolvere i problemi e a non creare contrapposizioni tra la popolazione e pensare al bene comune e a risolvere il problema tenendo conto di tutte le variabili che ci sono in campo. La responsabilità di un  serio amministratore è questa, risolvere i problemi e non crearli. Costruire e non distruggere, creare l’antidoto al guadagno facile e a sfruttare e raggirare il prossimo.

Siate curiosi».

Ricordiamo, infine, che la soluzione individuata dalla Regione Abruzzo per ovviare al problema indicato e che riguarda tutte le costruzioni lungo l’alveo del fiume Pescara, per intenderci da Megalo’ in giù verso il mare, è quella della creazione di cinque vasche di espansione. Si tratta, in sintesi, di creare degli spazi, intorno al fiume e a monte di Spoltore, nei quali l’acqua possa defluire nelle circostanze di piena e, dunque, impedendone l’esondazione. Molti sono gli aspetti critici. A partire dal costo di 45 milioni (fondi Masterplan) fino alle questioni di rilevanza principale come l’impatto sull’ambiente di queste opere ingegneristiche sperimentali.

La riunione di giovedì 8 novembre presso il centro civico di Via Nora
Il complesso edilizio in Via Arno a Santa Teresa

 

Un’immagine di alcuni anni fa che testimonia l’esondazione del Fiume Pescara

Sn.it

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