“Stop alle Consulte di frazione”. Dietrofront della politica rispetto al passato

Il territorio di Spoltore, nella sua complicata conformazione geografica e sociale che vede cinque distinte realtà comunitarie, con diverse vocazioni, unite e coese in un unica municipalità, durante questa amministrazione non costituirà le Consulte di Frazione. Questo organo consultivo dovrebbe avere un ruolo di supporto alla politica locale ed è previsto da specifici punti del regolamento comunale. A darci questa notizia è stato il sindaco Luciano Di Lorito durante la riunione dell’assise pubblica spoltorese avvenuta ieri giovedì 21 febbraio 2019. In risposta ad una interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Antonella Paris Pace Pierpaolo che chiedevano spiegazioni al ritardo nella nomina di dette consulte, il primo cittadino ha comunicato la decisione politica contraria all’istituzione dell’organo consultivo a rappresentanza popolare. Una scelta questa che comporterà una prossima e sostanziale modifica allo stesso regolamento comunale che prevede l’organismo partecipativo in oggetto. In effetti trattasi di un cambio di ‘visione’ rispetto al passato. Infatti, durante la scorsa consigliatura, quella del primo mandato Di Lorito, in occasione della formazione della consulta di Villa Santa Maria ricordiamo le parole dell’attuale capogruppo del Partito Democratico Giordano Fedele: “abbiamo deciso di ripartire con le consulte dalla frazione di Villa Santa Maria, non a caso. E’ il territorio, infatti, che non ha un rappresentate del posto in Consiglio comunale. In questo modo la Consulta può fungere in maniera efficiente come cassa di risonanza di tutte le istanze che noi, come amministratori, siamo pronti a recepire e, dall’altro lato, rappresenta sicuramente il nostro interlocutore privilegiato in occasione di decisioni amministrative da assumere con ricadute dirette sul territorio”. Riscontriamo una situazione analoga a quella descritta nelle dichiarazioni Di Fedele sopra riproposte: attualmente la frazione di Caprara non ha rappresentanti del posto in sede di Consiglio Comunale. Verrebbe da chiedersi se non fosse opportuno attualizzare, da parte di chi amministra, le stesse intenzioni di qualche anno fa. Magari colmare mancanze rappresentative con figure extra-consigliari e senza costi per la collettività, uno contesto forse utile anche a quegli equilibri fra politica e cittadini spesso precari.

Simone Ciuffi

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