Cresce la febbre Play Off: Spoltore sogna la Serie D

Si ripete il dentro o fuori dello Spoltore, arrivato ai play-off per il secondo anno consecutivo. Come accaduto nella passata stagione gli spoltoresi per accedere alla finale devono assolutamente vincere. Il Sambuceto di Francesco Del Zotti oltre al fattore campo avrà a disposizione due risultati su tre. La vincente della sfida affronterà in finale una tra Torrese-Alba Adriatica. Si giocherà domenica alle 16.30 alla Cittadella dello Sport di San Giovanni Teatino. La prevendita è presso il Bar Apero Caffè nella galleria Karol Wojtyla. Donato Ronci potrà contare sull’intera rosa a disposizione ad eccezione dello spagnolo Alberto Cabanyes. Lorenzo Sichetti dovrebbe tornare a guidare la difesa dal primo minuto, e Francesco Ranieri l’attacco, al fianco del ‘sindaco’ Fabrizio Grassi. Per i due bomber 32 gol in stagione, ripartiti in maniera eguale. Dirigerà l’incontro Giorgio D’Agnillo della sezione di Vasto, coadiuvato da Giuseppe Bosco e Stefano Carchesio entrambi della sezione di Lanciano. In campionato i precedenti sono favorevoli allo Spoltore. Nelle ultime due stagioni due pareggi alla Cittadella, entrambi per 1-1, e due vittorie al Caprarese: 2-1 lo scorso anno e 3-1 nella stagione corrente.

La finalissima si giocherà in campo neutro, ancora da stabilire, sabato 11 maggio alle 16.30. La vincitrice accederà alle fasi nazionali, che, in caso di vittoria, spalancherebbe le porte della Serie D. Sia chiaro, il cammino non è semplice ed è ancora prematuro parlarne. Ma nel caso Di Camillo e compagni riuscissero nell’impresa di arrivare fino in fondo si riaprirebbe, purtroppo, la problematica legata allo stadio. Perché, ed è un dato di fatto, l”Adriano Caprarese’ non ha i requisiti per ospitare gare di D. Già allo stato attuale l’impianto ha una capienza limitata a soli cento spettatori, il che condiziona, e non poco, la programmazione societaria. Le altre società possono contare su introiti al botteghino nettamente superiori rispetto alla società di  Sabatino Pompa. Mediamente gli altri impianti registrano 300/400 spettatori paganti a settimana che, moltiplicati per una media di 8 euro, permettono un incasso tra i 2000 e i 3000 euro. In un anno sono circa 50mila euro. Introiti che permettono di coprire un quarto dei costi di una squadra di Eccellenza. Detto ciò, in caso di una storica promozione la società sarebbe costretta ad ’emigrare’, come accaduto nell’anno della vittoria del campionato di Promozione, quando gli allenamenti e le partite si svolsero tra l’impianto dei ‘Gesuiti di Pescara’ e Scafa. Ma quali campi, in attesa dello stadio che dovrebbe sorgere in zona L’Arca, potrebbero ospitare le gare interne dello Spoltore? L’idea più suggestiva sarebbe l”Adriatico Giovanni Cornacchia’, Pescara Calcio permettendo. In alternativa ci sarebbero gli impianti di Città Sant’Angelo o Penne. In ogni caso si prospetterebbe un altro anno lontano da casa.

Costantino Spina

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